Cronaca

Provincia, si taglia sui dirigenti Decurtato il fondo per i premi

Cura dimagrante per i dirigenti dell’amministrazione provinciale: da sempre bersagliati come i loro colleghi del Comune, per stipendi e indennità sproporzionatamente elevate rispetto a quelli dei dipendenti, nel 2015 (a ridosso della cancellazione dell’ente) i dirigenti della Provincia vedranno una decurtazione dell’8% alle voci retribuzione di posizione e di risultato. Con decreto del presidente Vezzini infatti, è stata decisa la non integrazione delle risorse del Fondo (che per contratto può essere implementato fino all’1,2% annuo del monte salari dirigenti dell’anno 1997); e di dimezzare la copertura degli oneri direttamente dipendenti dall’andamento del Bilancio provinciale, passando dai 227.868 euro stabiliti nel 2010 ai 113.900 per il 2015. Inoltre nel Fondo non saranno più inseriti gli eventuali risparmi da sponsorizzazioni, che del resto saranno ridotte a zero vista l’aria che tira.

Tanto per dare un’idea: la retribuzione tabellare di un dirigente provinciale a Cremona nel 2014 è stata di 43.625,66 euro. Una cifra che in alcuni casi è anche raddoppiata grazie alla voce ‘retribuzione di posizione’: dai 22mila ai 44.500 euro lordi all’anno, a seconda dei settori. A questo assegno va poi aggiunta la retribuzione di risultato: cifre variabili da un minimo di 6.700 euro a un massimo di 13.500.

Si tratta di una spending review resa obbligatoria dai tagli ai trasferimenti statali derivanti dall’ultima legge di stabilità e dal mancato rispetto del Patto di stabilità per l’ente di corso Vittorio Emanuele. Vengono infatti eliminate dalla composizione del Fondo quelle voci che per contratto sono facoltative e quelle che dipendono dalle disponibilità del Bilancio. Un’indicazione, quest’ultima, messa nero su bianco anche dai revisori dei conti che hanno controfirmato il Bilancio 2014.

Dal 2010, anno in cui l’ammontare del Fondo era complessivamente pari a 575mila euro, si è passati ai 464mila del 2014 che verranno ulteriormente decurtati del’8% quest’anno.

“La riduzione dell’ammontare del fondo nel suo complesso – si conclude il decreto del presidente – unitamente alla definizione dell’assetto organizzativo per quanto attiene al numero e al peso delle posizioni dirigenziali, non può che condurre al contenimento nei limiti di legge della percentuale destinata alla retribuzione di risultato. Si sottolinea come tale assetto disegnato abbia una consistenza necessariamente temporanea in considerazione delle fasi attuative della L.56/2014, ora in corso, condizionate principalmente dalle prossime decisioni di Regione Lombardia in ordine alla attribuzione delle competenze non fondamentali”.

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