Politica

Il trionfo di Tsipras cambierà l’Europa?

La domanda sorge spontanea dopo il trionfo di domenica in Grecia: Tsipras cambierà l’Europa? O l’Europa cambierà lui?

Intanto va registrato un dato. Eccolo: l’ampia vittoria di Syriza,cioè della sinistra che dice no all’austerity e alla Troika,è il primo successo in Europa di un partito che contesta apertamente le condizioni imposte dalla Merkel e compagnia. Tsipras ha stravinto le elezioni greche perché ha capito dove spirava il vento.Ha fatto oggi quel che fece nel ’68 Mario Capanna al tempo della rivoluzione studentesca. Marione lo chiamavano “Il tribuno illustrato” oppure il “Bestion contrario” ma sapeva dove andare.Proprio come questo ingegnere,classe 1974,nativo di Atene,tifoso sfegatato del Panathinaikos,innamoratissimo della sua Betty che è da vent’anni la sua compagna e la sua forza. Prova ne è che, poche ore dopo l’annuncio del suo trionfo, il numero uno della Bundesbank,cioè Jens Weidmann,si è precipitato a ricordare urbi et orbi che “Atene deve rispettare i suoi impegni”. Il corto circuito europeo è cominciato.

Il giovane leader greco vuole rinegoziare il peso di un debito che è arrivato al 175 per cento del Pil e che non è più sostenibile. Tsipras sta evocando il modello della Conferenza di Londra del 1953;all’epoca i paesi occidentali vennero incontro alla Germania ed al suo mostruoso debito estero accumulato con le due guerre. Una parte di quel debito fu condonato. Bene, oggi la Grecia invoca una misura analoga. Ed ha buoni appoggi. Penso al Financial Times,il quotidiano della City,che sta con Tsipras “contro l’oligarchia”. Cioè contro i potentati economici che controllano il paese; ad esempio gli armatori navali e i magnati dei media. Già che c’è, il giovane ingegnere chiede la soppressione del debito “estorto” dalla Germania nazista durante l’occupazione del 1941-44. Ammonta a 160 miliardi,non è mai stato cancellato, e la sciura Angelina non ne parla volentieri. Brutto segno.

Non c’è dubbio che questa vittoria abbia ringalluzzito parecchia gente. In Grecia anzitutto:lo scrittore Vassilikos,l’uomo che con i suoi romanzi ha ispirato il film di Costa Gravas, “Z – L’orgia del potere”,ha già fatto un passo avanti dicendo : “Ora l’Europa dovrà guardarci con grande rispetto”. Da noi ne hanno subito approfittato i soliti noti. Mici Vendola “il gatto comunista”, il Governatore inseguito dalla Corte dei conti perché la sanità pugliese è fuori controllo (2mila euro per un disinfettante,per capirci!), è subito salito sul carro ellenico al grido “La vittoria di Tsipras riapre uno spiraglio e darà una scossa all’Italia di Renzi”.Poi,per completare, ha definito “ridicoli quelli del Pd che festeggiano il successo di Syriza”. Dalle nebbie torinesi è spuntato Marco Rizzo,segretario del Partito comunista (da lui fondato un anno fa). Rizzo ha organizzato in fretta una conferenza stampa per dire che rifonda il Pci con il filosofo Gianni Vattimo ed il pronipote di Gramsci, musicista nato a Mosca.Parentesi:anni fa i due si sono querelati a vicenda,poi ci hanno ripensato ed ora vanno a braccetto.

Meglio non illudersi. E’ vero che la sinistra europea sogna la nuova via ma è anche vero che la Troika è un osso duro. Tuttavia c’è nell’aria qualcosa di nuovo e questa vittoria di Tsipras sembra anticipare la cavalcata di Podemos in Spagna.E’ probabile che questa “Sferzata” ellenica si rifletta (anche) sugli imbarazzanti equilibri della sinistra italiana. E ridia pure fiato a populismi buoni e cattivi. Che sia questo l’inizio di una nuova primavera europea? Vedremo.

Enrico Pirondini

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