Lo scrittore Erri de Luca interviene su frase 99 Posse
E’ in corso, dalle 11 di mercoledi 28 gennaio, una nuova riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza in Prefettura, per decidere sul da farsi in merito all’arrivo dei 99 Posse al centro sociale Dordoni per un concerto a favore di Emilio Visigalli, ancora in come all’ospedale di Cremona. Intanto Erri de Luca, lo scrittore accusato di istigazione alla violenza per aver dichiarato che “La tav va sabotata”, è intervenuto ieri anche sui fatti di Cremona per commentare la frase comparsa in un tweet della band 99 Posse (scritta, si è scoperto poi, dal manager del gruppo napoletano, già oggetto di aggressioni neofasciste). “Quella frase (“Più bastoni, meno tastiere”) è un’evidente reazione a una aggressione fascista che ha ridotto in fin di vita un ragazzo di Cremona. Di questo si dovrebbe parlare”, ha detto De Luca in un’intervista al Corriera della sera, alla vigilia del processo che sta per aprirsi a Torino nei suoi confronti per frasi pronunciate a difesa dei No Tav. Erri De Luca rivendica la “libertà di poter dire cose di cui sono convinto e rispondere solo di quelle. Subisco un abuso di potere da parte di una accusa che vuole invece sabotare il mio diritto di parola”.
E specificatamente sui fatti di Cremona, aggiunge: “Le parole dei 99 Posse rientrano in un caso circoscritto. La Polizia ha permesso che un giovane fosse pestato a sangue dai fascisti. Anche l’ordine pubblico dovrebbe essere citato in giudizio. […] Comprendo la loro rabbia e tornando al nostro discorso escludo anche che si tratti di una forma di istigazione”.
Poi tornando alle accuse che gli vengono mosse: “Se la mia opinione è un reato, continuerò a commetterlo, come scrittore e come cittadino. I magistrati devono dimostrare la connessione tra le mie parole e l’azione di qualcuno. Auguri. Me se davvero lo trovano questo qualcuno, sarei curioso di conoscerlo”.
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