Le reazioni politiche: 'Galimberti doveva dissuadere gli organizzatori' Primi temporanei risvegli per Emilio V.
foto Sessa
AGGIORNAMENTO – Cauti miglioramenti per Emilio Visigalli, l’esponente del centro sociale Dordoni, in coma da sette giorni all’ospedale di Cremona per le ferite riportate negli scontri con CasaPound. L’ultimo bollettino medico, diramato alle 16, parla di “condizione di stabilità dei parametri vitali con periodi di respiro spontaneo. Persiste lo stato di coma. Prognosi riservata”.
Si registra il primo commento di CasaPound a seguito degli eventi di ieri durante il corteo antifascista. “Se ancora qualcuno avesse avuto bisogno di conferme sulla vera natura del Csa Dordoni di Cremona e dell’antifascismo militante in generale, la manifestazione di ieri ha definitivamente diradato ogni dubbio”.
Così CasaPound Italia commenta il corteo antifascista che ieri ha attraversato Cremona, ben presto sfociando in violenze e devastazioni. “In questo momento vogliamo solo esprimere la nostra vicinanza ai commercianti già duramente colpiti dalla crisi e che ieri hanno visto vetrine infrante, macchine bruciate, scritte ovunque, oltre che ovviamente una giornata di lavoro buttata. Scene peraltro mai viste nel corso di una qualsiasi manifestazione di CasaPound Italia. Nonostante un’informazione vergognosa, che resuscita addirittura i fantomatici ‘black bloc’ venuti da chissà dove per descrivere quelle che invece sono violenze assolutamente connaturate all’antifascismo militante e spesso da esso rivendicate, i cittadini di Cremona sembrano aver capito come stanno le cose: lo testimoniano le decine di telefonate di solidarietà ricevute da cittadini fino ad ora distanti da noi, e anche la speculare indignazione espressa dai cremonesi sulla pagina del Dordoni”.Per Cpi è infine “risibile, ipocrita e pilatesca la presa di distanza dalle violenze espressa dal Pd, dall’Anpi, dall’Arci e dalla Cgil. Non si può soffiare sul fuoco, dare legittimità a certi movimenti, stabilire complicità e connivenze, e poi scandalizzarsi quando si raccolgono i frutti di quanto seminato. Questo stupore da educande non incanta nessuno e riteniamo questo squallido gioco delle parti forse persino peggiore delle violenze stesse”.
Numerosi i commenti che arrivano dopo la manifestazione di ieri pomeriggio. Ad aprire il fuoco di fila sono le opposizioni in consiglio comunale, con Alessandro Carpani (Lega Nord) che chiede lo sfratto immediato per gli autonomi del Dordoni, che occupano uno stabile comunale, come pure per quelli del Kavarna (che nei fatti di ieri non sono coinvolti).
LE REAZIONI DELLE FORZE DI MINORANZA
CARLO MALVEZZI – FEDERICO FASANI (Ncd) – “E’ accaduto quanto tutti si attendevano. La manifestazione “pacifista e antifascista” si è rivelata un pretesto per dar sfogo alla violenza, annunciata già nei giorni scorsi, da parte di una sinistra che si dichiara paladina dei lavoratori e dei più deboli che però, guarda caso, al suo passaggio si barricano timorosi nelle proprie case. Ai lavoratori cremonesi sono state infatti bruciate auto e distrutte vetrine, Cremona e’ stata sfregiata e umiliata”.
“E’ pura ipocrisia, a devastazione compiuta, continuare a distinguere tra ‘pacifisti buoni’ e ‘manifestanti violenti’. Ci hanno scioccato le immagini di ragazzi “normali” che all’inizio della manifestazione insultavano pesantemente le forze dell’ordine, alle quali va la nostra gratitudine e riconoscenza, per il sol fatto di essere presenti a difendere la città. Non si può costruire la convivenza civile essendo sempre contro qualcuno verso cui indirizzare odio e violenza.
E il sindaco Galimberti? A fronte di un disastro annunciato, nulla ha tentato per dissuadere gli organizzatori dallo svolgere la manifestazione, ne’ facendo leva sulla sua autorevolezza istituzionale, del tutto inesistente, ne’ sfruttando le contiguità politiche della sua maggioranza con i promotori. Fanno pena le dissociazioni dei rappresentanti dei partiti della colazione che governa la città, che alle 15 si sono presentati alla manifestazione, chi per parteciparvi come l’onorevole Bordo e Piazzoni di SEL, chi, come i vertici del PD, per “portare il saluto alla forze democratiche”. Di fronte alla città devastata la prima preoccupazione del Sindaco e’ stata quella di chiamarsi fuori e tentare di chiudere preventivamente la bocca alle persone indignate e ferite che chiedono giustamente conto anche a lui di quanto accaduto, definendole elegantemente avvoltoi e sciacalli. Gli contestiamo anche l’avventatezza e la superficialità con le quali, a indagini aperte, e’ intervenuto nella vicenda, dando dignità politica ad un episodio di pura violenza all’origine della manifestazione di sabato.
Non chiederemo in consiglio comunale la sfiducia formale del sindaco perché la sua maggioranza, ben rappresentata alla manifestazione, la respingerebbe, ma chiediamo al sindaco di prendere atto della sfiducia dilagante nei suoi confronti da parte della stragrande maggioranza dei cittadini. Deponga la sua presunzione e, per una volta, faccia la cosa giusta”.
MOVIMENTO5STELLE – Il portavoce Luca Penzani, in un comunicato congiunto con il parlamentare Danilo Toninelli, chiede a nome del gruppo cittadino “ee la manifestazione non è stata da nessuno autorizzata perché non sono state verificate le identità dei criminali che si sono permessi di violare la nostra città? E’ verosimile che tra le istituzioni locali non si sapesse anticipatamente del sopraggiungere in città di frange estremiste e pronte alla guerriglia? Perché, allora, non si sono adottate misure di prevenzione per evitare che tutto ciò accadesse ad esempio perquisendo coloro che scendevano da treno speciale in stazione?”
OBIETTIVO CREMONA CON PERRI – Cremona è stata vittima di una violenza inaccettabile – annota Maria Vittoria Ceraso -. Se non ci sono state perdite umane né conseguenze irreparabili, questo è stato esclusivamente per la preparazione e per la competenza delle forze dell’ordine, a cui va il nostro ringraziamento. L’epilogo della manifestazione era non solo prevedibile, ma ampiamente previsto, per chi conosce la storia e la rete che collega questi gruppi di estremisti. Chi nega questo, o è in malafede, oppure è talmente ingenuo da risultare inadeguato a ricoprire incarichi pubblici, e tra le due non è chiaro cosa sia peggio. Tutto è stato evidentemente organizzato con la complicità e la base operativa degli estremisti cremonesi. Una manifestazione pretestuosa, che non aveva luogo ad essere, per il semplice fatto che non vi è neppure una chiara ricostruzione degli avvenimenti occorsi durante gli scontri tra Casa Pound e il Dordoni. Una manifestazione che non solo non è stata condannata a dovere, ma addirittura goffamente salutata da alcuni esponenti politici cittadini. In tutto questo, non intendiamo scaricare sulla Giunta ogni responsabilità. Oggi sarebbe un gioco troppo facile. È importante però spazzare il campo da pericolosi distinguo, già operati nei giorni scorsi dai soliti noti, tra violenza nera e rossa, cavilli che fortificano l’auto-legittimazione di azioni violente, in nome di una malintesa superiorità dei principi sostenuti. Non è questo il momento di disunirci. Chiediamo una ricostruzione precisa dei fatti, l’accertamento di ogni responsabilità e auspichiamo soprattutto che alle parole del Sindaco seguano azioni concrete e decise. Alle parole seguano i fatti. Se così non sarà, l’amministrazione se ne assumerà ogni responsabilità di fronte ai cittadini.
FORZA NUOVA – Anche Forza Nuova prende posizione, chiedendo la chiusura dei centri sociali e le dimissioni del sindaco e di tutta la maggioranza. “Dovrebbero semplicemente vergognarsi tutte le associazioni che ieri hanno marciato, sostenuto e anche solo portato il proprio saluto a questa manifestazione. Dovrebbe fare un passo indietro tutta la classe politica cremonese di centrodestra e centrosinistra che, dal 1995, ha tollerato, coccolato e temuto i centri sociali in città. Dovrebbero farsi un serio esame di coscienza tutti i pigri cittadini cremonesi: per venti anni, hanno voltato la testa dall’altra parte, facendo finta di non vedere. Dovrebbero infine rimettere il loro incarico anche le autorità prefettizie e militari, cariche non elettive, non devono rispondere alle urne, perciò più libere nelle scelte. Tutti questi, nessuno escluso, hanno consentito la guerra a Cremona, in un sabato pomeriggio di gennaio, nel 2015”.
SEGRETERIA CITTADINA LEGA NORD – “I gravi episodi di violenza accaduti ieri pomeriggio a Cremona, che hanno devastato e reso impraticabili due delle arterie principali della città, necessitano di una presa d’atto del fallimento di questa amministrazione che non ha saputo o peggio voluto evitare che una manifestazione da loro presentata come pacifica, si trasformasse per la città in una tranquilla giornata di guerriglia. Già nei giorni precedenti, erano chiari gli intenti bellicosi espressi dagli organizzatori del Centro sociale Dordoni. Era poi lampante che le violenze e le distruzioni accadute in altre città sarebbero accadute anche a Cremona: non si doveva organizzare in questi tempi e in questi modi questa marcia, passando vicino alla sede di Casa Pound (chiusa e svuotata).
Il sindaco ha successivamente giocato allo scaricabarile scrivendo nel comunicato stampa di ieri che: “…l’autorizzazione di tale manifestazione non rientra giuridicamente tra le competenze del comune di Cremona…”…nessuno ha permesso questo corteo pieno di violenza…” . In realtà ai sensi dall’articolo 54, c. 4 della legge del 24 luglio 2008 n. 92, “il sindaco, quale ufficiale del Governo adotta con atto motivato provvedimenti anche contingibili e urgenti…al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana…”. Inoltre, il Sindaco fa parte insieme a Prefetto e Questore e ad altri membri, del Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza. Quindi nessuno ha autorizzato questa manifestazione? Ci domandiamo se nelle riunioni per prepararsi al corteo, erano tutti d’accordo sulla necessità di farla con queste modalità a Cremona. Perché il Sindaco, viste le dichiarazioni bellicose dei giorni precedenti, non si è opposto?”
La Lega chiede inoltre le dimissioni di Questore e Prefetto: “E’ opportuno poi che Sindaco, Prefetto e Questore che hanno dimostrato incapacità nel gestire la situazione si dimettano dal loro incarico. Voluta o non voluta, questa situazione denota incompetenza, pressapochismo e ingenuità. Un plauso particolare alle Forze dell’Ordine e soprattutto alla Polizia Municipale: se non avessero mantenuto il sangue freddo e se si fossero opposti con l’uso delle armi, ricordiamo che quella è una caserma, probabilmente ora staremmo a piangere anche qualche ferito o peggio, qualche morto”.
LE REAZIONI DELLE FORZE DI MAGGIORANZA
FRANCO BORDO, DEPUTATO DI SEL – “C’è chi parla di ambiguità e ipocrisia per la mia partecipazione alla manifestazione di ieri a Cremona che si è evoluta in una violenta ed inaccettabile guerriglia urbana.Nei giorni precedenti e ieri stesso, fino all’ultimo minuto, prima che partisse l’aggressione alle forze dell’ordine, in accordo con la Questura e le Istituzioni cittadine, ho tentato la strada del dialogo al fine di evitare che la manifestazione non venisse sottratta al suo corso democratico e nonviolento. C’ho messo la faccia – e continuerò a farlo come è mio costume politico – a fianco di quelle centinaia, migliaia di persone perbene presenti in piazza che volevano manifestare pacificamente e democraticamente il loro antifascismo. Sono convinto che il mio ruolo in questi giorni non potesse essere che questo, altri hanno preferito sottrarsi. È purtroppo andata come si temeva e le prime vittime di questa violenza inaudita, oltre che lacittà intera, sono le persone perbene presenti al corteo insieme alle forze dell’ordine aggredite. Auspico che i responsabili e i conniventi delle violenze possano essere al più presto individuati e perseguiti e in merito agli avvenimenti di ieri presenterò un’interrogazione parlamentare”.
In essa si chiede al Ministro degli Interni “quali azioni intende mettere in campo affinchè vengano identificati gli autori e i favoreggiatori di queste azioni violente”.
ALTERNATIVA COMUNISTA – “Come Alternativa Comunista vogliamo esprimere la nostra posizione sui fatti di sabato a Cremona. Il dato centrale è stata l’ampia partecipazione alla manifestazione: migliaia di giovani, donne, lavoratori hanno voluto manifestare il loro rifiuto, la loro opposizione alle aggressioni fasciste, che negli ultimi mesi si sono ripetute a Cremona.
Questo è anche il secondo punto che dovrebbe preoccupare chi ha preso le distanze da una mobilitazione senza precedenti in città: il fatto che bande fasciste siano libere di muoversi in città, sostanzialmente impunite. Per quanto riguarda gli incidenti, crediamo si siano create ad arte le condizioni perché si verificassero: far sfilare il corteo a pochi metri dalla sede di Casa Pound non poteva che esasperare la tensione, già alta per il fatto che il compagno Emilio è ancora in pericolo di vita. Si è riusciti a non far passare il corteo per il centro, rendendolo di fatto invisibile al resto della cittadinanza. Nonostante questo la stragrande maggioranza dei partecipanti ha continuato, finché è stato possibile, a sfilare in maniera pacifica ma determinata, non cadendo nel tranello. Infine respingiamo la vulgata dei cosiddetti “opposti estremismi”. Noi sappiamo da che parte stare, e ci impegneremo direttamente contro ogni tentativo volto a chiudere il centro sociale Dordoni”.
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