False coop: beni restituiti, annullato sequestro preventivo
Nella foto, l’imprenditore Giancarlo Giavardi
Il tribunale del Riesame composto dal presidente Pio Massa, dal giudice estensore Francesco Beraglia e dal giudice Christian Colombo, ha accolto il ricorso della società MPO Trustee spa contro l’ordinanza del gip con la quale erano stati sequestrati numerosi beni, tra cui immobili e appartamenti, confluiti nel trust Maso, nell’ambito del procedimento a carico dell’imprenditore Giancarlo Giavardi, originario di Pandino ma residente a Cremona, ex presidente onorario dei City Angels di Milano, e di altri tre indagati (il genero, un collaboratore e un consulente finanziario campano) per dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o di altri documenti per operazioni inesistenti. I beni non possono essere sottoposti a sequestro preventivo ai fini della confisca, a meno che non si dimostri che l’assunzione di qualifica di trustee (getore) sia “truffaldina” e quindi “la perdita di disponibilità di questi beni da parte di chi li conferisce nel trust sia solo apparente”. In sostanza Giavardi, aveva in effetti inizialmente assunto la qualifica di trustee nel Maso, ma alcuni mesi dopo la qualifica era stata assunta dalla MPO Trustee spa. Non si è rilevato che dopo la modifica dell’atto istitutivo Giavardi abbia mantenuto la qualifica di “guardiano”, il quale, secondo i giudici, ha “un mero diritto di informativa circa gli atti di disposizione dei beni confluiti nel trust ove autonomamente deliberati dal trustee” e non ha “alcun potere di revoca del trust medesimo”. La sua funzione non implica di per sè alcun potere dispositivo di beni confluiti nel trust.
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