Terrorismo: 'stranieri attivi per propaganda e arruolamento'
Terrorismo ed emergenza personale i due temi caldi della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2015 che si è tenuta questa mattina a Brescia. “La più interessante ed al contempo più allarmante tra le nuove emergenze registrate”, si legge nella relazione del procuratore generale Pier Luigi Maria Dell’Osso, “concerne l’intreccio tra la materia della migrazione illegale e quella del terrorismo internazionale di matrice fondamentalista islamica”. Dell’Osso si è riferito anche al territorio cremonese, dove, ha sottolineato, “al momento attuale non mancano stranieri di militanza musulmana estremista che appaiono operare attivamente sul versante della propaganda e dell’arruolamento di soggetti da instradare verso aree di scontri etnici virulenti ed eterogenei al servizio di questa o quella causa, specialmente quella cosiddetta siriana e quelle dei fondamentalisti islamici che vedono contrapposte l’etnia sunnita e quella sciita”. “I recentissimi e gravissimi fatti sanguinosi avvenuti a Parigi”, si legge nella relazione, “dimostrano che si può spargere il terrore anche ad opera di microscopici gruppi formati da pochi individui”. Il procuratore generale ha poi parlato della “particolare attenzione investigativa che deve dispiegarsi in ordine alla crescente e cospicua attività di concreto e costante proselitismo effettuata nei paesi europei dove si registra una forte disoccupazione giovanile accompagnata da una generalizzata caduta di ideologie e relativi punti di riferimento”. Per Dell’Osso, comunque, “se non è certamente il caso di lanciare grida d’allarme, occorre tuttavia che sul versante del terrorismo internazionale risultino in essere e si rafforzino tutte le misure utili per la sicurezza e che ciò avvenga su larga scala, con priorità, naturalmente, per il territorio della Lombardia”.
Durante la cerimonia si è parlato anche di un “altamente drammatico”, così lo ha definito il pg Dell’Osso, sottodimensionamento degli organici in tutto il distretto giudiziario, che oltre a Brescia comprende anche Cremona, Bergamo e Mantova. “La situazione si presenta tuttora gravissima”, ha detto il procuratore generale, “e scandita da criticità che appaiono sempre più imponenti”. Un problema che riguarda in particolar modo Cremona, il cui tribunale ha assorbito quello di Crema, e la cui procura, come è stato ricordato, “si è misurata con l’intensissima attività richiesta dalle ponderose indagini sui profili criminali di tante vicende relative al mondo del calcio, e, da ultimo, a quello del tennis”.
Un allarme, quello del sottodimensionamento degli organici, ripreso anche nella relazione della presidente della corte d’appello Graziana Campanato. “Le gravi carenze e criticità del personale amministrativo che connotavano il tribunale di Cremona ante accorpamento”, ha scritto la presidente nella relazione, “si sono aggravate dopo l’incorporazione del tribunale di Crema, in quanto all’aumento del lavoro giudiziario non è seguito il corrispondente, effettivo, incremento del personale amministrativo”. In altri termini, “la situazione emergenziale dell’accorpamento avrebbe imposto l’adozione di provvedimenti da parte dell’amministrazione centrale per assicurare la pienezza delle risorse, quali innanzitutto il temporaneo blocco dell’uscita del personale togato e amministrativo e la copertura dei posti vacanti di giudice mediante l’assegnazione di magistrati onorari del tribunale”.
Per quanto riguarda infine i reati, prendendo in considerazione il periodo che va dal primo luglio del 2013 al 30 giugno del 2014, a Cremona si registra un aumento dei reati tributari con un incremento di 29 casi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Alto anche il numero delle rapine contro ignoti. In netta diminuzione in tutto il distretto, Cremona compresa, l’omicidio colposo stradale. Stabile lo stalking.
A rappresentare a Brescia il tribunale di Cremona c’erano il presidente del tribunale Ines Marini, il presidente della sezione penale Pio Massa, i due giudici di pace di Cremona Luciano De Vita e Gaetano Lecce e i presidenti degli Ordini degli avvocati di Cremona e Crema, Anna Salvalaggio ed Ermete Aiello.
Sara Pizzorni
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