Cronaca

Armadio del Platina smontato e spostato nella sala Cremona

Sarà smontato per essere spostato definitivamente nella sala Cremona il prezioso armadio del Platina. L’attuale sala della Pinacoteca in cui è custodito, quella del 400, non è la sua naturale collocazione. Quel microclima, per un’ opera lignea come questa, non è adatto. Tanto che in questi anni l’armadio ha avuto grossi problemi. Per l’armadio serve un ambiente coibentato con temperatura costante e con un valore di umidità attorno al 60% e con una temperatura attorno ai 14 gradi. Non essendo il riscaldamento automatizzato, si abbassa l’ umidità e quindi ne risente il legno. La sala del quattrocento, dunque, è inadatta ad ospitare questa opera, unica nel suo genere nel mondo.

Non solo l’armadio del Platina, ma anche le tavole lignee quattrocentesche hanno risentito di questo clima, tanto che una decina di giorni fa sono state trasferite nei depositi 5 tavole lignee per essere salvaguardate. Nelle intenzioni della giunta c’è quella di mettere mano all’impianto climatico della sala del 400. L’armadio ha bisogno di un restauro perchè versa in gravi condizioni, il legno si è gonfiato, le antelle si sono incurvate e non si chiudono più. Inoltre persistono delle profonde fessurazioni. Dovrà essere sottoposto ad un ulteriore restauro dopo l’ultimo, durato 4 anni, ad opera di Vincenzo Canuti. L’armadio, di proprietà del capitolo della cattedrale, è stato costruito alla fine del XV secolo da Giovanni Maria Platina per la sacrestia del Duomo, doveva contenere i corali della cattedrale. Dopo essere rimasto per 53 anni nei depositi del museo Ala Ponzone, e dopo il restauro, era stato esposto al pubblico ed era stata individuata la sala del quattrocento, una sala che si è rivelata però inadatta per la conservazione di tale opera. Per di piu lo scorso anno l’impianto di climatizzazione aveva subito un blocco di tre mesi. E ne aveva risentito non solo l’armadio, ma anche le tavole lignee. Una volta ristabilito il microclima, l’armadio e le tavole avevano sofferto.

Silvia Galli

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