Economia

A2A corteggia Lgh, aggregazione lombarda primo obiettivo industriale per il 2015

Il futuro di Aem Spa sempre più lontano dal Torrazzo. A Cremona si litiga in consiglio comunale sulla consulenza del Politecnico (consorzio Leap) respinta dalla giunta Galimberti in quanto non aderente al mandato, ma forse è il caso di guardare cosa succede nelle vicine Brescia e Milano, per capire lo scenario più probabile. Perchè se Galimberti tace sull’argomento, il suo collega di Brescia Emilio Del Bono è più loquace. L’ultima sua dichiarazione (ma non è la prima) in merito alla volontà di dare vita a una società di multiutility almeno di livello regionale, è riportata il 19 gennaio dal sito di finanza advfn.com: “In merito – si legge – a possibili aggregazioni con Lgh, utility partecipata dai comuni di Cremona, Lodi e Rovato, Del Bono ha sottolineato che ‘è un rapporto che si è aperto; abbiamo avuto contatti sia a livello di sindaci sia di management’. Su questa operazione – continua l’agenzia –  nel recente passato si è registrato un certo scetticismo da parte del sindaco leghista di Rovato. Tuttavia, Del Bono osserva che ‘la Lega dovrebbe essere quella più interessata alla nascita di un polo lombardo, se il riferimento è ai lander tedeschi’. Il primo cittadino di Brescia si mostra possibilista anche in merito a una possibile aggregazione con Acsm-Agam. ‘Abbiamo dato mani libere al management” di A2A “di muoversi e mi pare che lo stiano facendo con grande determinazione’, ha concluso”.

Grandi manovre dunque attorno alla municipalizzata cremonese, che conta per il 30% in Lgh ma conterebbe assai meno nella nuova aggregazione lombarda. Il sindaco di Brescia ha parlato a margine di un convegno, aggiungendo che uno dei principali temi del nuovo piano industriale di A2A che verrà presentato al mercato entro il 10 aprile, sarà proprio “l’espansione in Lombardia, con particolare attenzione alle società in Brianza e alle altre utility regionali”. I Comuni di Milano e di Brescia sono i soci di controllo della multiutility presieduta da Giovanni Valotti.

Proprio Acsm-Agam, la municipalizzata di Como-Monza, era invece il partner a cui guardava con maggiore interesse la passata amministrazione cremonese di centrodestra e la stessa Lgh, in quanto soluzione ‘alla pari’ per dimensioni delle aziende. Dell’azionariato di Acsm-Agam, oltre ai due comuni lombardi che detengono ciascuno  il 24,9 e il 29%, fa parte anche la stessa A2A con il 21,9%. I tempi oggi sono però drasticamente cambiati, soprattutto alla luce della rivoluzione che sta avvenendo nel Pd lombardo.

g.b.

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