Cronaca

Pd: Pronto Soccorso al collasso, critiche anche da Malvezzi

Pronto soccorso, troppe cose non funzionano e non solo a causa degli accessi impropri. Dura denuncia del gruppo consigliare del Pd nell’ordine del giorno firmato dal capogruppo Rodolfo Bona e dai consiglieri Luca Burgazzi, Luigi Lipara, Francesca Baldini, che chiedono al sindaco di avviare i contatti con la direzione ospedaliera per trovare soluzioni circa la grave impasse in cui si trovano ad operare medici, infermieri e soprattutto i cittadini costretti al ricorrere al pronto soccorso.  In particolare, dall’ordine del giorno emerge che la decantata riorganizzazione dell’ospedale per ‘intensità di cura’ (varata da qualche mese dall’azienda), non sta producendo vantaggi ma solo disguidi per il Pronto Soccorso. Infatti, si legge, “ha comportato una notevole riduzione dei posti letto nei reparti, aumentando l’attività dei ricoveri programmati e riducendo pertanto i posti disponibili per i ricoveri urgenti. Questo comporta una maggiore attesa per il paziente urgente che deve essere ricoverato; anche allo scopo di riservare un numero maggiore di posti letto ai ricoveri urgenti è stato creato un nuovo reparto, la Medicina d’Urgenza; questa però, oltre ad avere delle specifiche competenze, non può in ogni caso sopperire con i suoi 20 posti letto alla riduzione di circa 200 posti letto ospedalieri”.

Queste le altre criticità descritte nel documento: “Il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cremona deve spesso sopperire alla mancata fruizione e ai pochi mezzi delle reti territoriali, venendo così sovraccaricato di un lavoro che potrebbe essere altrimenti adeguatamente svolto sul territorio; a ragion di logica, l’eccesso di lavoro dovrebbe essere fronteggiato con maggiori risorse in termini di personale umano e di organizzazione strutturale; a Cremona il processo di modernizzazione dell’Area di Pronto Soccorso e Urgenza è in atto da alcuni anni: sono stati infatti creati un’area per l’urgenza (“sala open”), un ambulatorio per pazienti con codici di urgenza differita con risoluzione ambulatoriale, un’area di degenza breve; è inoltre in atto il lavoro dei volontari dell’Associazione “Siamo Noi”, con ruolo di accompagnamento e di indirizzo del paziente in sala triage. Il rinnovamento del Pronto Soccorso sta avvenendo però senza che siano stati individuati percorsi specifici intraospedalieri dedicati per l’urgenza; al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cremona esistono delle evidenti carenze strutturali e logistiche: in particolare, la strutturazione in verticale dell’ospedale (secondo una logica ormai datata) impedisce l’organizzazione di un dipartimento funzionale di emergenza; non esiste una “radiologia d’urgenza” (ossia a diretto contatto ed esclusivo rapporto con il Pronto Soccorso), per cui i pazienti devono essere trasportati in ascensore non solo per poter accedere alle visite specialistiche, ma anche per eseguire gli esami radiologici; l’accesso al Pronto Soccorso, la cosiddetta “area triage”, risulta unico per pazienti che accedono con mezzi propri e pazienti che accedono in ambulanza: in questo senso, un accesso separato limiterebbe la promiscuità e la vicinanza fra patologie potenzialmente contagiose, dall’influenza fino all’Ebola”.

In altri termini, il reparto ospedaliero cremonese, più che un moderno dipartimento di Emergenza e Urgenza, funge in realtà ancora come “luogo di smistamento per l’accesso ai reparti ospedalieri o alle visite specialistiche”, mentre dovrebbe essere “un luogo in cui avviene la presa in carico, la stabilizzazione, la cura di persone affette da patologie urgenti o emergenti, oltre che svolgere funzione di appropriatezza del ricovero del paziente acuto”.

Considerato tutto ciò il Pd chiede che il sindaco Galimberti avvii “una riflessione con gli organi dirigenti dell’ospedale di Cremona sull’organizzazione interna del percorso dell’urgenza: quali siano i rapporti funzionali nella presa in carico del paziente urgente tra Pronto Soccorso, medici specialisti dedicati, Radiologia d’urgenza, disponibilità di posti letto per acuti; di iniziare una riflessione con gli organi dirigenti dell’ospedale di Cremona sull’adeguatezza della struttura architettonica del Pronto Soccorso per verificare se non possano essere messi in atto interventi di adeguamento che garantiscano condizioni di migliore accessibilità e sicurezza; di iniziare una riflessione con gli organi dirigenti dell’ospedale di Cremona per far sì che vengano impiegate le risorse utili ad una presa in carico di patologie che hanno come fattore determinante il tempo e che come tali necessitano di un impegno tempestivo, possibile solo con risorse tecniche e umane adeguate”.

ANCHE MALVEZZI (NCD) CRITICO SU CARENZE PRONTO SOCCORSO – Sulle disfunzioni dei Pronto soccorso di Cremona e Crema interviene oggi anche il consigliere regionale Carlo Malvezzi, Ncd, che così ha scritto all’assessore regionale Mario Mantovani, che ha di recente visitato l’ospedale di Crema: “La grande professionalità e disponibilità del personale medico e sanitario che ho riscontrato è certamente segno dell’eccellenza del nostro sistema, ma non è sufficiente a farsi carico di una domanda di interventi sempre più alta”. I numeri, del resto, lo certificano: “A fronte degli 8 posti letto disponibili nel pronto soccorso di Crema si registrano 180 persone che mediamente vi accedono. C’è una evidente sproporzione tra domanda e disponibilità di spazio, quindi di risposta adeguata”. Malvezzi chiede perciò a Mantovani di “dare ascolto alla domanda di potenziamento dei Pronto Soccorso che emerge forte dagli ospedali territoriali, anche con lo strumento di progetti innovativi”.

g.b.

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