Cronaca

Via Mantova, il giorno dopo la 'guerriglia' Cittadini: 'Paura, tensione fino a tardi'

Nella mente di chi ha assistito alle violenze e alle fasi successive è vivo il ricordo – e lo resterà per un bel pezzo – delle urla, delle botte, delle sirene e del clima di tensione durato ore domenica in via Mantova a causa dello scontro tra frequentatori del centro sociale Dordoni e simpatizzanti di Casa Pound. A circa 24 ore di distanza dall’inizio del tafferuglio, nell’area in questione regna la calma. Ma sono evidenti i segni di quanto accaduto: diverse le macchie di sangue rimaste sull’asfalto in pochi metri, fra l’ingresso del centro sociale e il ciglio della strada. Le indagini finalizzate a chiarire nel dettaglio l’accaduto e a delineare le responsabilità sono in corso, mentre risultano ancora gravi, al momento, le condizioni del 50enne del Dordoni colpito alla testa e ricoverato all’ospedale Maggiore di Cremona (non destano particolari preoccupazioni invece le condizioni dell’esponente di estrema destra che per farsi curare si è allontanato da Cremona e si è rivolto alla struttura ospedaliera di Manerbio).

“La tensione si è protratta anche dopo cena. Le forze dell’ordine hanno lavorato sodo per tenere la situazione sotto controllo dopo le urla e le botte che ci sono state durante lo scontro”, spiega un residente che in seguito al violento e confuso contatto tra le due parti contrapposte ha osservato l’evolversi della situazione dalle finestre di casa propria. I rumori della rissa e dell’intervento delle forze di polizia hanno infatti attirato inevitabilmente l’attenzione di diversi cittadini e non sono pochi coloro che hanno seguito dall’interno delle loro abitazioni quanto successo a partire delle 18,30 circa di domenica. “Vivo proprio nei pressi dell’area dello scontro, dall’altra parte della strada. – prosegue il residente, che preferisce restare anonimo, come tutte le persone sentite da Cremona Oggi per la realizzazione dell’articolo -. La strada è stata subito bloccata dall’arrivo di numerosi mezzi e uomini di polizia, carabinieri e vigili (ed è rimasta chiusa per un paio d’ore, ndr). Sono rimasti lì a lungo per mantenere l’ordine e procedere con le identificazioni. Tutto si è concentrato nella fetta di strada vicina al Dordoni e all’ingresso della sede dei volontari di pubblica assistenza della Croce verde che si affaccia su via Mantova. Un po’ di paura ovviamente l’abbiamo avuta in casa”. Lo scontro fisico è avvenuto attorno alle 18,30, ma la tensione è restata alta fino a tardi: “Poliziotti, carabinieri e agenti della polizia locale hanno lavorato non poco per tenere la situazione sotto controllo. Dopo cena, ad esempio, verso le 20,30-21, c’è stato un grosso movimento: fasi concitate e confuse, urla e persone che correvano di qua e di là, con forze dell’ordine impegnate a scongiurare violenze”.

Non sono mancati i disagi per il traffico: “Dovevo passare di lì verso le 19,30 e ho dovuto fare il giro da via Ghisleri”, spiega un altro cittadino. Tra chi ha respirato la tensione di quelle ore anche titolari e lavoratori di attività presenti in via Mantova: “Era presente una mia familiare – riferisce un esercente che ha l’ingresso della propria attività a una quindicina di metri dal luogo dello scontro -. In breve tempo, dopo le violenze, si sono radunate in quel tratto di strada decine e decine di persone fra personale delle forze dell’ordine e civili. Da quanto mi ha raccontato la mia familiare sono stati momenti molto concitati. Non ci sono stati danni alle attività e a persone ‘esterne’ ma la paura è stata grande”.

Michele Ferro
redazione@cremonaoggi.it

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