Cronaca

Indagini serrate sugli scontri di via Mantova Visionati filmati e interrogati i testimoni. Sul posto anche la Scientifica Restano gravi le condizioni del 50enne

Continuano a ritmo serrato le indagini da parte della Questura di Cremona sui fatti verificatisi tra il pomeriggio e la notte di domenica, quando un gruppo di antagonisti del Dordoni e un gruppo di estrema destra di Casa Pound sono entrati in contatto in via Mantova, in una maxi rissa che ha viste coinvolte decine di persone.

BOLLETTINO MEDICO – La Procura è già stata informata della vicenda e si procede contro ignoti con l’ipotesi di accusa di lesioni gravissime: durante gli scontri è infatti rimasto ferito il 50enne Emilio V., membro degli antagonisti. La polizia sta lavorando per identificare l’aggressore o gli aggressori, nonché dinamica e movente. Un bollettino medico diramato alle ore 13 evidenzia che le condizioni dell’uomo rimangono stazionarie e la prognosi resta “altamente riservata”.

LE INDAGINI – Gli uomini della Scientifica, intanto, si sono recati nuovamente nei pressi del Dordoni, nella mattinata di lunedì, dove sono visibili delle tracce di sangue, per procedere ad ulteriori verifiche su dove si è svolta esattamente l’aggressione. Intanto gli uomini della Squadra Mobile hanno acquisito le immagini dalle telecamere della zona e sentito le testimonianze delle circa 50 persone che erano state fermate domenica pomeriggio nei pressi dello stadio.

Intanto da entrambe le parti, estrema destra ed estrema sinistra, arrivano numerose manifestazioni di solidarietà un po’ da tutta Italia, e addirittura da diverse parti del mondo. Al Dordoni sono infatti giunte, attraverso i social, numerosi messaggi di sostegno anche da Spagna, Inghilterra e altri Paesi.

LA POLITICA – Arrivano anche le prime reazioni dal mondo politico. “Nel rilevare un preoccupante clima politico di tensione, il Psi cremonese condanna l’azione violenta dei membri di una odiosa organizzazione neofascista al centro sociale Dordoni – dichiara Paolo Carletti (segretario Psi Cremona) -. Pur non condividendo idee e mezzi che caratterizzano l’autonomismo operaio del centro Dordoni, noi socialisti sappiamo bene le differenze che corrono tra i componenti del  centro sociale Dordoni e i fascistelli di Casa Pound, pertanto lasciamo ad altri le generiche condanne ad ogni tipo di violenza e la ricerca di chi ha scagliato la prima pietra, prendendo posizione chiara al riguardo”.

“La Segreteria Cittadina del Partito Democratico di Cremona esprime preoccupazione per il pesante clima di tensione che aleggia in città e che nella serata di domenica 18 Gennaio, a seguito dello scontro tra membri di Casa Pound e del Centro Sociale Dordoni, si è tramutato in un’esecrabile azione violenta – evidenzia il segretario cittadino, Roberto Galletti -. Il Partito Democratico cremonese condanna, ora e sempre, ogni episodio di violenza in ogni sua forma ed auspica che la cittadinanza tutta si unisca in una comune azione di contrasto a derive pericolose che nulla hanno a che fare con la politica e che si recuperi un rapporto pacifico e rispettoso di tutte le differenze”.

“Gli iscritti e le iscritte del partito della Rifondazione Comunista di Cremona, condannano la brutale  e feroce aggressione perpetrata ai danni del Centro Sociale Dordoni che ha ridotto in fin di vita uno dei loro militanti – evidenzia Rifondazione -. Questo non è il primo episodio di aggressione nei confronti dei militanti del Dordoni da quando l’amministrazione Perri ha permesso che si aprisse in città la sede di Casa Pound.
Essere equidistanti, affermare che gli uni e gli altri  sono uguali od esprimere una generica condanna della violenza non rende giustizia alla realtà dei fatti e rischia di legittimare ancor di più questo rigurgito fascista. Gli attivisti del Dordoni non sono mai fisicamente aggressivi, magari su certi temi prendono posizioni intransigenti, che esprimono senza troppi  giri di parole, però non risulta abbiano mai aggredito volontariamente e premeditatamente qualcuno, come avvenuto ieri pomeriggio nella nostra città da parte di simpatizzanti ed aderenti a Casa Pound. Se  l’attacco è stato fatto davanti alla loro sede, significherà pure qualcosa.
Dal Dordoni al PRC e a qualche altra organizzazione democratica antifascista il passo è breve. Non scordiamoci il clima che si è instaurato in tutta Europa, a causa della crisi e dei recenti dolorosi fatti. Non diamo altro spazio alla destra ed ai suoi contenuti demagogici.
Chiediamo a tutte le forze veramente democratiche e convintamene  antifasciste della città di esprimere la loro piena solidarietà al centro Sociale Dordoni, al loro  militante duramente ferito e vigiliamo perché a Cremona non si instauri un clima di tensione”.

Intanto è già annunciato anche un intervento del sindaco Gianluca Galimberti sulla vicenda, nel corso del Consiglio comunale che si svolgerà a partire dalle 15 di lunedì pomeriggio.

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