Cronaca

"Chirurgia di alto livello e integrata con Cremona"

Nella foto, il dottor Mario Martinotti e l’ingresso dell’ospedale Oglio Po

Il dottor Mario Martinotti, 57 anni, di Pavia, da sette anni e mezzo ricopre l’incarico di direttore dell’unità operativa di Chirurgia dell’Ospedale Maggiore di Cremona ma da poche ore è diventato anche direttore dell’unità operativa di Chirurgia dell’Ospedale Oglio Po di Vicomoscano.

Oltre all’incarico a Cremona, è arrivato anche quello nel casalasco: che reparto ha trovato a OglioPo?
“Un buon reparto con delle professionalità molto valide, con le quali sono convinto di poter collaborare nel migliore dei modi. Il mio incarico è temporaneo in assenza di un primario in quanto il mio predecessore, il dottor Laterza, ha vinto un altro concorso e ha lasciato l’azienda ospedaliera. Quindi il capo dipartimento di chirurgia di Cremona, cioè io, assume anche la responsabilità diretta del reparto di Oglio Po; questo almeno finchè non ci sarà un nuovo concorso, che potrà partire soltanto alla decadenza dell’aspettativa del dottor Laterza”.

Come ha preso questo nuovo impegno?
“E’ sicuramente un impegno in più. Ma la qualità della chirurgia che si effettua e si effettuerà a Oglio Po sarà sempre più di alto livello, anche grazie all’integrazione dell’equipe medica sanitaria e delle procedure con quella di Cremona in modo da uniformare le nostre attività nelle due sedi”.

Un suo obiettivo per il presidio di Oglio Po?
“L’integrazione e l’uniformizzazione delle procedure e delle prestazioni fornite, in modo da non aver distinzioni tra un’equipe e l’altra, tra un ospedale e l’altro, ma che sia come un’unica famiglia che agisce all’unisono”.

Quanto fa paura la riforma della sanità e i tagli ventilati dalla Regione?
“I tagli finora sono stati più che altro una razionalizzazione delle spese, non abbiamo visto tagli veri e propri ma un riordino delle spese. Per parlare del futuro è presto: la riforma sanitaria della Regione è ancora da definire ed è prematuro dare giudizi. Meglio non fasciarsi la testa, anche per non creare allarmismi che al momento sono ingiustificati”.

Federica Bandirali

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