Politica

Nei bar e al ristorante le riunioni dei forzisti cremonesi rimasti senza sede

L’ex vicesindaco Roberto Nolli torna a provocare il suo partito, Forza Italia, mettendo alla berlina attraverso la sua pagina Facebook le riunioni del vertice provinciale presso un ristorante, la Franca di Livrasco.  Il distacco dell’ex vicesindaco dalla classe dirigente locale e nazionale è cosa nota, ma stavolta viene ribadito in concomitanza con quello che dovrebbe essere l’avvio dei congressi che lo scorso autunno erano stati annunciati dalla coordinatrice regionale Mariastella Gelmini. In teoria, c’è la possibilità di un ricambio di nomi ai vertici, attualmente rappresentati da Mino Jotta, coordinatore provinciale affiancato da Antonio Agazzi e Fabio Bertusi e da Carlalberto Ghidotti al cittadino. Da Forza Italia comunque Nolli non intende uscire e ribadisce la coerenza personale del suo percorso politico: “Ho militato nell’Msi in anni in cui era assai poco conveniente farlo; poi c’è stata la trasformazione in An, quindi nel Pdl, fino a Forza Italia. Non sono io ad essere cambiato, le mie idee sono sempre quelle, è la casa che di volta in volta è cambiata. Il problema è che adesso quella casa non c’è più e manca un progetto politico che tenga veramente unito il centrodestra. L’ho detto anche a Fidanza (responsabile nazionale enti locali di Fratelli d’Italia, di recente a Cremona per il rientro nelle fila di Marcello Ventura, ndr): il punto non è stare in un partito o nell’altro, ma di costruire qualcosa di alternativo a Renzi, quello che adesso non vedo. Perchè non si parla più di presidenzialismo, tanto per fare un esempio, o delle riforme istituzionali? Il centrodestra è in attesa della caduta di un leader e nel frattempo non ha un progetto, spesso faccio il paragone con gli ultimi giorni di Berlino: si è in attesa che nasca qualcosa di diverso. Ma cosa si deve ancora  aspettare? Fi era un partito al 40% e oggi è al 14%; ha perso nel corso di pochissimo tempo tutti i capoluoghi della Lombardia ad eccezione di Mantova e Varese è della Lega.  Ha perso tutte le Regioni o quasi. Non si capisce quale progetto politico tenga insieme il centrodestra (Fi, Udc, Ncd e  Fratelli Italia) con una Lega che non sarei così sicuro voglia stare con Berlusconi”. E poi c’è il problema principale che secondo Nolli rappresenta il vero male di quest’area, l’incapacità di costruire un ‘sistema’ politico economico, attraverso nomine qualificate nei posti chiave, come invece  riesce al centrosinistra.

Ma se Nolli è sempre stato un outsider nella scena di Forza Italia, le voci che commentano i suoi post  su Facebook sono anche quelli della base militante del partito. Il problema della sede è notevole, come sottolinea un forzista di vecchia data come Pietro Barone: ?“Da anni rivendico una sede appropiata, non mi importa di avere una sede di lusso, ma una sede funzionale e che sia sempre disponibile e accessibile per tutti gli iscritti, sicuramente me ne farò una ragione. Il mio credo rimane sempre con Forza Italia, ma quella vera”; mentre difende la scelta di necessità Fabio Cacciatori: “Se la coperta è corta non trovo niente di strano, a volte tenere un basso profilo è meglio. Pensa a quanti sboroni affittano sale super e poi non pagano il conto”. Secondo Giorgio Everet, consigliere comunale, che come copertina su Facebook mette una foto in cui compare a fianco di Berlusconi, le risorse ci potrebbero trovare, “con tutti i nominati che abbiamo … si diano una mossa”. Vecchia polemica, quella sulle cariche pubbliche rivestite nel passato e (di meno) nel presente, da esponenti del partito che non sarebbero stati proporzionalmente generosi a sostenere l’attività politica di base. “Io – aggiunge poi Everet –  preparo con degli amici le mozioni che porto in consiglio comunale, trovandoci quasi tutte le settimane alla gelateria vicina all’Inps, puoi venire quando vuoi”.

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