Cronaca

Piscine comunali, contributo dimezzato e convertibile chiusa per l'inverno

AGGIORNAMENTO – “Ce l’hanno comunicato venerdì scorso: da lunedì gli allenamenti si fanno tutti nell’olimpionica. Ma come faranno a starci, tutte le squadre di nuoto? E siamo sicuri che l’olimpionica sia in grado di sopportare un carico maggiore, visto che già ora è messa male? E’ a norma per quanto riguarda le norme igieniche e di sicurezza?”. Sono le domande che si rivolge un genitore, a margine della notizia che da questa settimana e per tutto il resto dell’inverno, la piscina convertibile sarà chiusa. Sono almeno quattro le società con squadre di nuoto che ne usufruiscono: Baldesio, Bissolati, Flora, Stradivari. Tutte con diversi gruppi di ragazzi, per età e livello agonistico, centinaia di atleti. La notizia del cambio di programma, almeno in alcuni casi, è stata data all’ultimo minuto, mentre erano mesi che le società sapevano che era in corso la trattativa tra Comune e Fin per il rinnovo della convenzione, scaduta a fine 2014. Ufficialmente alle famiglie degli atleti è stato comunicato che la chiusura della convertibile è dovuta alla necessità di effettuare opere di manutenzione.

LA PRECISAZIONE DEL COMUNE – Il Comune di Cremona, in merito alla questione, ha precisato “che la chiusura della piscina convertibile è prevista nella concessione per l’affidamento della gestione diretta degli impianti natatori e prelude all’intervento di riqualificazione che nei prossimi mesi verrà realizzato per l’adeguamento e la messa a norma della piscina convertibile. L’intervento sulla convertibile risulta fondamentale per garantire gli spazi acqua alle numerose società sportive che usufruiscono dell’impianto e alla cittadinanza. Dalla data della sua costruzione non sono mai stati effettuati interventi manutentivi di rilievo, se non quelli di manutenzione ordinaria, per cui ora si rendono necessari importanti interventi per ovviare ad alcune criticità, primo fra tutti il rifacimento della copertura. Il Comune di Cremona, durante il percorso intrapreso con la Fin per la nuova convenzione, ha tenuto contatti con le società, anche rispetto alla chiusura della convertibile.

“Si sottolinea – conclude il Comune –  la novità della convenzione: la volontà dell’Amministrazione di costruire una collaborazione ancora più stretta con le stesse società si concretizza nella costituzione di un Comitato per gli sport natatori per la sensibilizzazione sul territorio rispetto ai benefici della pratica sportiva del nuoto attraverso specifiche e mirate progettualità e attività di promozione”.

 

PER UN ANNO LA GESTIONE FIN – Sarà quindi ancora la Fin (Federazione italiana nuoto) ma solo per l’annualità 2015, a gestire gli impianti natatori comunali in zona Po. La convenzione scaduta a dicembre è stata rinnovata in extremis e prevede il pagamento da parte del Comune di 250mila euro alla Fin, che dal canto suo riconosce all’ente un canone d’affitto di 10mila euro, iva inclusa. Si tratta di un affidamento di breve durata, di transizione, per consentire, durante l’anno, “di studiare le ipotesi per un affidamento pluriennale”, come è scritto nella determina dirigenziale. Impianto complesso e costoso, quello delle due piscine (l’olimpionica e la convertibile) a cui si aggiunge quella piccola per bambini, “il maggior impianto sportivo cittadino coperto”, per il quale l’amministrazione ha avviato da alcuni mesi una valutazione globale che tenga conto anche della promozione della pratica sportiva. Per contenere i costi di gestione, la convenzione annuale prevede tra l’altro la chiusura della piscina convertibile durante i mesi invernali: la profondità della vasca implica infatti un grande dispersione di calore. Inoltre il Comune si ripromette di avviare uno studio di fattibilità per introdurre nuove forme di climatizzazione dell’impianto che consentano di ridurre i costi. La convenzione richiama inoltre i gestori a garantire disponibilità ad un rapporto diretto con soggetti diversi che utilizzano gli spazi (ad esempio il Cai, che nella struttura della piscina gestisce la palestra di arrampicata); e azioni di sensibilizzazione soprattutto nella fascia d’età scolare, per promuovere il nuoto come pratica sportiva, attraverso azioni mirate e specifiche.

La scorsa amministrazione Perri  aveva l’intenzione di indire una gara per trovare una successione alla gestione Fin. “Il sistema della gara – spiega l’ex consigliere delegato allo sport Marcello Ventura, ora consigliere di Fratelli d’Italia – An – avrebbe consentito di scegliere  la migliore proposta di gestione. A Brescia, tanto per dire, il Comune non versa contributi al gestore, come invece avviene a Cremona. Se la gara non fu fatta, fu solo perchè si era in scadenza di mandato e non si voleva vincolare la successiva amministrazione. Comunque l’attuale amministrazione aveva tutto il tempo di indire la gara, anche perchè, su sua richiesta, avevo spiegato la situazione all’assessore Platé. Il nulla di fatto di questa amministrazione dimostra menefreghismo e disinteresse per lo sport, nonostante gli attuali amministratori si riempiano la bocca di sport in collegamento con cultura, integrazione sociale, sviluppo turistico e così via”.

Trattandosi di ente federale, la Fin non avrebbe potuto partecipare direttamente alla gara.

Giuliana Biagi

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