Stalker, forse un accordo E in aula l'ispettore consiglia spray al peperoncino
Si profila un accordo tra le parti nel processo contro Nicola Rebessi, 52 anni, di Casalbuttano, al suo terzo processo per stalking sempre nei confronti dell’ex compagna, una commerciante di Cremona. Dopo aver sentito in aula la testimonianza dell’ispettore superiore della squadra mobile Giuseppe Coppolino, il giudice Francesco Sora si è rivolto alla parte civile, rappresentata dalla commerciante attraverso l’avvocato Isabella Cantalupo, e alla difesa dell’imputato, rappresentata dall’avvocato Simona Bracchi, caldeggiando la possibilità di “definire amichevolmente la vicenda”. L’avvocato Cantalupo non ha escluso una possibile remissione di querela, ma ha ricordato che la sua cliente non è ancora stata risarcita dalla precedente condanna per stalking inflitta a Rebessi. “Ad oggi non abbiamo ancora visto nulla”, ha detto il legale di parte civile. “Il problema è che il mio cliente non è ancora riuscito a trovare un lavoro”, ha risposto l’avvocato Bracchi, che si è comunque detta disposta al dialogo. Risultato: processo sospeso per 10 minuti in attesa che le parti arrivassero ad una decisione. Poi la ripresa. “La strada è percorribile”, ha fatto sapere l’avvocato Cantalupo, ma non senza il risarcimento”. La questione sarà definita nella prossima udienza fissata al 25 marzo.
“Attualmente”, aveva detto tempo fa la vittima, “di danneggiamenti e danni non ne ho più avuti, di telefonate non ne ho più ricevute”. Ma in passato, per l’accusa, l’uomo ha messo in atto nei suoi confronti atteggiamenti persecutori iniziati nel Natale del 2009, da quando lei aveva troncato la relazione. L’ha seguita più volte con l’auto e a piedi, ha danneggiato la sua macchina, l’ingresso della sua abitazione e la maniglia della porta d’entrata del suo negozio davanti al quale le ha fatto trovare in diverse occasioni un reggiseno, dei profilattici ed una gabbietta per uccelli.
Dell’episodio più grave, risalente al 28 febbraio del 2013, ha parlato oggi in aula l’ispettore Coppolino, che ha seguito la vicenda sin dal principio. Contro Rebessi, infatti, la commerciante ha sporto numerose querele. “Tutte le volte che si presentava in Questura”, ha spiegato l’ispettore, “la signora era giù di morale, era molto turbata e sempre guardinga, non usciva mai da sola, ha cambiato le sue abitudini di vita. Vista la situazione le avevo dato anche il mio cellulare per qualsiasi evenienza, e le avevo consigliato di dotarsi di uno spray al peperoncino”. Dalla commerciante, l’ispettore Coppolino aveva ricevuto una telefonata il 28 febbraio del 2013. “Piangeva e urlava, diceva di essere stata aggredita dall’imputato, e così mi sono attivato”. Quel giorno, però, la commerciante aveva reagito: aveva estratto dalla tasca del giubbino una bomboletta spray al peperoncino e l’aveva usata contro l’aggressore. Per Rebessi era stato necessario ricorrere alle cure mediche. Una certa quantità del contenuto dello spray era finito anche sul viso della vittima, anche lei medicata al pronto soccorso.
Oggi, però, rispetto al passato, il clima sembra più disteso, e non si esclude che il processo si possa chiudere con una remissione di querela.
Sara Pizzorni
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