Politica

La Lega demolisce la Giunta: 'Come Renzi, solo parole'

foto Sessa

A sei mesi dall’avvio dell’amministrazione di centrosinistra la Lega Nord cittadina va all’attacco della Giunta Galimberti. Lo fanno in una conferenza stampa il segretario cittadino Alberto Mariaschi e il capogruppo in consiglio comunale Alessandro Carpani, affiancati dal consigliere regionale Federico Lena. “All’inizio avevamo pensato che la strada intrapresa da Galimberti fosse quella giusta”, esordisce Mariaschi, “quando ad esempio hanno annunicato il taglio delle dirigenze. Ora vediamo che ci siamo sbagliati, dal momento che ne arriverà un nuovo dirigente all’Area Vasta”. Mancanza di cambiamento rispetto alla giunta Perri e continuità rispetto all’eredità degli ultimi governi di centrosinistra di Bodini e Corada. “Il Pd attuale si sta trasformando in una riedizione della Dc”  afferma il segretario cittadino, “siamo tornati indietro di dieci anni. Nelle nomine appena fatte è evidente che vengono ripescati i vecchi nomi del Pd e notiamo uno spazio ridotto per le minoranze. E poi su temi come la sicurezza e la lotta all’abusivismo vediamo un arretramento, a dispetto dei giri di vite che vengono annunicati. Basta fare un giro sotto la Galleria per vedere che gli abusivi che vendono merce con marchi conraffatti sono più di prima. E per quanto riguarda la sicurezza, cosa sta cambiando? Niente, e gli anziani sono sempre più nel mirino”.

“La Lega deve rilanciare la propria presenza a Cremona dopo l’esito delle amministrative”, spiega Federico Lena. “E’ vero che chi ha vinto le ultime elezioni in realtà secondo me le ha perse, viste le condizioni in cui si trovano i Comuni. Ma sei mesi di rodaggio sono abbastanza per dire che questa giunta non ha fatto niente e le motivazioni economiche non possono giustificare tutto”.

E’ Alessandro Carpani a scendere più nel dettaglio di quello che succede in Consiglio comunale. “Un Pd diviso, che deve rincorrere le minoranze come abbiamo visto nelle due mozioni presentate da noi, quella sulla rete nazionale degli inceneritori e l’ultima contro la trascrizione dei matrimoni gay contratti all’estero, con tutta la discussione che ne è derivata. E’ un partito più concentrato sulle poltrone, come stiamo vedendo per le nomine nelle aziende e sta perdendo di vista l’amministrazione della città”. “Sugli inceneritori – continua –  hanno presentato ad oltre un mese dalla nostra un’altra mozione che diceva sostanzialmente le stesse cose, ma quella della Lega, essendo brutta e cattiva, non poteva essere votata. Quanto a Fare Nuova la Città, è appiattita  sulle posizioni del Pd, li abbiamo sentiti pochissimo. Unico segno che finora ha distinto l’azione di Galimberti rispetto al passato è stata la sperimentazione di Corso Garibaldi, ma per il resto questo è come il governo Renzi, tante parole e pochi fatti. Di nuovo c’è solo il sindaco, l’unico soggetto forte e difatti prede spesso la parola in Consiglio comunale, anche dopo che hanno parlato i suoi assessori, forse perchè non sono all’altezza. La Giunta infatti è debole, in parte composta da vecchi nomi della politica come il vicesindaco, e in parte svolge funzioni assolutamente inutili come quelle dell’assessorato di Rosita Viola, dato solo per dare un contentino a  Sel”. Carpani affonda su un tema caro alla sinistra e tipico cavallo di battaglia della Lega, quella di Bossi  (le cui immagini ancora campeggiano sulle pareti della sede cittadina di via Araldi Erizzo) e quella di Salvini: “Chiederemo  una commissione che faccia chiarezza su come vengono spesi, nel dettaglio, i soldi ricevuti dallo Stato per l’accoglienza. Crediamo che quello che è emerso a Roma sul business dei profughi possa essere una pratica diffusa anche altrove. A Cremona in tre anni sono ben 2 milioni di euro che arrivano per il progetto Sprar voluto dal Comune”. Annunciati anche altri interventi, ad esempio sui costi del campo nomadi (Carpani è andato a ripescare una determina di qualche anno fa sulla sostituzione  di un boiler rotto, “chiediamo che lo stesso venga fatto per i cremonesi che non possono permettersi i costi di riparazione caldaia”); e la richiesta di appoggiare un disegno di legge giacente in parlamento per rendere gratuiti per tutti gli asili nido.

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