Sconti su forniture: dai buoni pasto il Comune riesce a spuntare solo il 2%
Edenred, la società che fornisce i buoni pasto aziendali e negli enti pubblici, tra cui il Comune, non accetta la richiesta di riduzione del 5% dell’importo contrattuale per l’anno 2014. E concede, dopo una trattativa iniziata a luglio e terminata ad ottobre, soltanto il 2%. Come noto, i Comuni, tra cui quello di Cremona, stanno dando attuazione alla legge 23 giugno 2014, nota come ‘misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale’, passando al setaccio tutti i contratti in essere coi fornitori e richiedendo una rimodulazione delle cifre contrattuali del 5% su base annua per tutto il periodo residuo. Molti fornitori, tra cui diverse cooperative, hanno accettato la richiesta, anche per importi contrattuali bassi. Non così Edenred, colosso del settore, fornitore anche della Provincia. Il 2 luglio, a pochi giorni dall’entrata in vigore della legge, il Comune chiede la rimodulazione del contratto alla società milanese, un contratto del valore di 262mila euro, solo per quest’anno i cui un terzo trattenuto dalle buste paga dei dipendenti il resto pagato dall’ente. Edenred risponde con una controfferta: lo 0,20%, affermando di avere già applicato uno sconto del 12,20% in sede di gara. Il Comune ribadisce a stretto giro di posta la sua volontà: 5%, con effetto dal primo luglio, per tutto il resto della durata del contratto. A questo punto il fornitore chiede un incontro, cosa che avviene a settembre, “per contemperare le reciproche esigenze, ed addivenire ad una soluzione soddisfacente per entrambe le parti”. Il 23 ottobre, infine, la sottoscrizione dell’accordo, che produrrà per il Comune un esborso di 259.480 euro, per un risparmio di 2.520.
© RIPRODUZIONE RISERVATA