Cronaca

A Caravaggio rimosso il candelabro funzionante a carte di credito

A sinistra, il candelabro elettronico del santuario (foto La Repubblica.it – fotogramma)

Quando la Casa di Dio diventa una casa d’affari, aveva detto papa Francesco nell’omelia del 21 novembre, si crea scandalo, uno scandalo che il popolo di Dio non perdona. Deve essere anche per questo che dal santuario della Madonna di Caravaggio, diocesi di Cremona,  è sparito il candelabro elettrico che accettava offerte solo carta di credito, una procedura che aveva sconvolto molti fedele e che il rettore del Santuario, don Gino Assensi ha deciso di rimuovere. La sperimentazione era stata annunciata sul sito internet del santuario:  “Da qualche tempo – si legge ancora – nella navata minore della basilica è installato un ‘candelabro elettronico’, apparecchio che permette di accendere candele elettriche, prenotare Messe, devolvere offerte al Santuario, pagando non in contanti ma esclusivamente con carta di credito. Un analogo marchingegno, collocato sotto i portici nei pressi della cancelleria, permette di effettuare le stesse operazioni, usando sempre e solamente la carta di credito. Si tratta di attrezzature destinate a chi, anziché pagare in contanti, preferisce avvalersi  delle modalità attualmente permesse dall’elettronica. Tra qualche tempo le stesse operazioni potranno essere effettuate collegandosi al sito del Santuario da qualsiasi postazione web. Ovviamente tutto ciò nulla toglie a chi preferisce gestire il proprio rapporto con il Santuario nelle modalità consuete”.

Si poteva anche selezionare l’importo dell’offerta, un vero e proprio ‘tariffario’: 10 euro per far celebrare una messa; 420 per un intero mese di celebrazioni, ad esempio.

Una settimana dopo il monito del papa, la sperimentazione è stata sospesa: “Si voleva rendere un servizio ai pellegrini – ha detto don Assensi al quotidiano La Repubblica  – ma se deve creare scandalo….”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...