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Bando alle 'gelosie', le canottieri provinciali provano a unire le forze

Una festa di compleanno con un po’ di preoccupazione per il fiume Po, elemento naturale che unisce e crea condivisione tra le canottieri cremonesi, casalasche e non solo: l’Associazione Canottieri infatti riunisce anche club ed enti di Piacenza e Mantova ed ha festeggiato presso la Sala Zanoni a Cremona, in un evento patrocinato anche dal comune di Cremona, i 10 anni di vita. Fondata nel 2004, l’associazione, dopo le presidenze di Masseroni, Ferraroni e Superti (tre anni a testa), ora ha come numero uno Paolo Antonini, un casalese dunque, presidente degli Amici del Po di Casalmaggiore.

Erano presenti all’incontro organizzato sabato alle ore 10 la Canottieri Ongina di Monticelli d’Ongina, la Dopolavoro Ferroviario, Flora, Baldesio e Bissolati, tutte di Cremona, l’Eridanea e gli Amici del Po di Casalmaggiore. Mancavano soltanto, per impegni inderogabili legati alla piena e al controllo delle strutture nei momenti più critici, le società piacentine Vittorino da Feltre e Nino Bixio, che pure fanno parte dell’Associazione Canottieri. L’intenzione è quella, nei prossimi mesi, di inglobare anche la Canottieri Mincio di Mantova e la Canottieri Adda di Lodi, per ampliare gli orizzonti e favorire un’unità d’intenti ancora maggiore.

Alla festa non era presente il sindaco Gianluca Galimberti, bloccato dalla Festa del Torrone (oltre che dalla pioggia): l’incontro è stato aperto da Francesco Masseroni, primo presidente dell’Associazione dal 2004 al 2007, e all’epoca primo dirigente della Bissolati, che ha contribuito in prima persona alla fondazione. Facendo riferimento alle due correnti di pensiero in seno all’associazione – una vorrebbe una maggiore condivisione, una rete più capillare tra le società e uno scambio di servizi; l’altra rivendica una maggiore autonomia delle singole società ed è più “gelosa” dei confini – Masseroni ha auspicato che la strada intrapresa possa essere la prima, anche per favorire nuove forme di mutuo soccorso come ad esempio la creazione di gruppi d’acquisto. “L’associazione” ha spiegato Masseroni “non può infatti essere soltanto uno scudo a livello di sindacato di rappresentanza per mantenere i rapporti con i vari enti limitrofi. Deve avere un contenuto importante oltre ad un contenitore formale: non scordiamoci che dieci anni fa nacque proprio per questo”.

Mario Ferraroni, secondo presidente dell’associazione e all’epoca primo dirigente della Baldesio, ha sposato il pensiero di Masseroni, ricordando i risultati ottenuti unendo le forze. “Quando l’allora Magistrato del Po vietò, negli anni ’90, di costruire in alveo, ogni associazione canottieri che facesse richiesta riceveva sempre risposte negative. Unendo le forze, qualcosa abbiamo ottenuto”. Si pensi alla Baldesio che ha realizzato la piscina, alla Flora che ha concluso il campo da tennis e alla Bissolati che ha completato la palestra: tutto questo per restare solo alle tre società cremonesi, ma come sappiamo anche a Casalmaggiore qualche novità strutturale è stata portata avanti e conclusa positivamente.

Tra gli interventi dei vari presidenti, da rimarcare il pensiero di Francesco Sanfelici della Baldesio che ha invitato ad una certa cautela e ad evitare troppi voli pindarici, mentre il primo dirigente della Bissolati Maurilio Segalini al contrario ha chiesto che l’associazione possa “lanciarsi” per fare gruppo e rete ancora di più. Per quanto concerne i due casalesi, Paolo Antonini, primo non cremonese ad essere presidente dell’associazione, per la precisione dal 2013, ha voluto evidenziare la “cultura inclusiva del progetto nato dieci anni fa: la circolazione di idee e la capacità di superare il nostro recinto, offrendo più servizi agli associati e vincendo le nostre gelosie è l’unica strada per poter dire che l’unione fa davvero la forza”. Peraltro a Casalmaggiore il rapporto tra Eridanea e Amici del Po è migliorato proprio negli ultimi anni e dunque la situazione casalese, per certi versi, può fare da esempio e da traino.

E a proposito di Eridanea, il club che ha conquistato più medaglie (anche a livello olimpico) in provincia, il presidente Marzio Azzoni ha insistito molto proprio sull’aspetto sportivo: “Sarebbe bello” ha auspicato “che in futuro possa esservi un maggiore impegno nel canottaggio, con la possibilità di studiarsi e scambiarsi modalità di allenamento, oltre a creare corsi di aggiornamento condivisi e di formazione per i vari tecnici delle nostre società canottieri”.

Giovanni Gardani

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