Cronaca

Mario Coppetti compie 101 anni e continua a lavorare per Cremona

Compie oggi 101 anni Mario Coppetti, un patriarca della nostra città, custode e memoria dell’arte, della storia, dell’impegno civico cremonese. Cremona viene da lontano. L’hanno percorsa e le hanno voluto bene personaggi di spessore come non ne nascono forse più. Coppetti scultore, socialista e antifascista – le tre definizioni che più gli piacciono – è uno di questi, uno dei simboli di Cremona. E’ carico di storia, di talento, di arte, di sofferenza e di carattere. Chi vuole bene a Cremona deve essergli grata, non soltanto per le sue belle sculture, per le sue battaglie di libertà, per il suo alto senso di servizio pubblico ma perché, nonostante le sue 101 primavere, Mario Coppetti non si è mai arreso, non ha scelto di ritirarsi in casa e nel suo studio. Lui, con generosità, vuole essere ancora di aiuto alla nostra Cremona, aggiungere nuovi paragrafi al romanzo mai concluso della vita di una città.  Nelle ultime settimane ha scritto una memoria al sindaco Galimberti perché si togliesse dalle cantine del museo la statua della Vittoria alata di Calvatone, ancora non è chiaro se si tratti di una copia dell’originale esposto al museo Puskin di Mosca  o addirittura il capolavoro autentico uscito dai primi scavi della Pompei padana lungo l’Oglio. Ha ragione Coppetti. Perché non farla diventare un simbolo della nostra storia, oggetto di studio e di ricerca?

Mario Coppetti è nato a Cremona il 10 novembre 1903 in una casa di via Milano, l’attuale via Ghinaglia. Il padre era fuochista delle ferrovie. Coppetti scolpisce da quando ha 13 anni. Antifascista, esule in Francia, entrò in contatto  con i grandi artisti d’Oltralpe ed espone nel 1938 lo splendido busto della madre  al Salon des Artistes. Frequentò uomini di prestigio e di grande cultura. A Parigi tra gli antifascisti era con Ernesto Caporali, dirigente della Camera del Lavoro esiliato da Farinacci, con Guido Miglioli guida delle lotte contadine delle campagne ed aderisce a Giustizia e Libertà dei fratelli Rosselli. Al rientro vuole contribuire alla ricostruzione della città e della democrazia. Insegnante al Liceo Scientifico,  entra nell’amministrazione civica ed è Vicesindaco e Assessore al lavori pubblici e all’urbanistica dal 1957 al 1969. Dal 1969 al 1975 è stato Presidente dell’Autostrada Piacenza-Cremona-Brescia e dell’Anpi provinciale dal 1996 al 2006.

Iscritto al Partito Socialista fin dal 1943 in periodo clandestino, dopo la liberazione ha fatto parte dell’esecutivo del partito dal quale uscì per aderire al Partito Socialista dei Lavoratori Italiani di Giuseppe Saragat. Nel 1954 rientra nel partito socialista e vi resterà per sempre.

Scultore di grande maestria, Coppetti ha partecipato a numerose mostre personali e collettive. Sue opere si trovano in molte città italiane. Nel cimitero di Cremona ha realizzato il monumento ai Caduti della Resistenza. Ultimamente ha realizzato il ritratto di Giuseppe Mazzini e di Claudio Monteverdi ai giardini pubblici, di Boldori al DueMiglia, di Leonida Bissolati in via Palestro. Coppetti continua a lavorare a nuove opere artistiche nel suo studio di via Chiara Novella.

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