Ambiente

Ex Piacenza, amianto e rifiuti pericolosi: 30mila metri quadri sotto sequestro

Foto Francesco Sessa

AGGIORNAMENTO – Sotto sequestro circa 30mila metri quadrati dell’area ex Piacenza di via Milano per la presenza di amianto e rifiuti pericolosi. I sigilli sono stati apposti nel primo pomeriggio di oggi nel corso di un’operazione messa in atto dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Brescia (che ha competenza sul territorio cremonese) e dalla polizia municipale del capoluogo. Gli accertamenti sono partiti dopo una segnalazione della sezione locale dell’Osservatorio nazionale amianto.

Il sequestro arriva a pochi giorni dai sigilli scattati per l’ex Cavalli e Poli di via San Bernardo, che hanno poi spinto il sindaco a firmare un’ordinanza di bonifica. Il sequestro di oggi riguarda principalmente materiali presenti nella zona dei capannoni: coperture in amianto, rifiuti speciali pericolosi e olio percolato fuoriuscito da fusti. Verificato durante i sopralluoghi anche lo stato di rovina di vari edifici.

NOTA DEL COMUNE – IN ARRIVO ORDINANZA DI BONIFICA E INCONTRO CON ASL

In merito al sequestro di circa 30mila metri quadrati dell’ex Piacenza di via Milano per la presenza di amianto e rifiuti pericolosi, il Comando della Polizia Locale, che ha operato in stretta collaborazione con il NOE (Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri), rende noto che quest’area dismessa era tenuta sotto controllo da tempo in quanto, a causa di un varco presente nella recinzione, era stato notato che vi si introducevano persone per compiere atti di vandalismo o razzie.

A seguito di accertamenti e sopralluoghi, la Polizia Locale ha ritenuto fosse pertanto necessario intervenire quanto prima a tutela della pubblica incolumità, nonché per un problema di natura ambientale vista la presenza di amianto, di rifiuti speciali pericolosi e olio percolato fuoriuscito da fusti.

Da qui l’azione congiunta con i carabinieri del NOE con i quali vi è da sempre una fattiva collaborazione. Il sindaco, non appena riceverà il verbale del Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente – Nucleo Operativo Ecologico di Brescia, compiuti i necessari approfondimenti con gli uffici comunali preposti, emanerà l’ordinanza, a salvaguardia della salute e della pubblica incolumità, con la quale disporrà che venga attuato quanto prima un piano di smaltimento dei rifiuti e venga messa in sicurezza l’intera area sotto sequestro.

Dal canto suo l’assessore alla Salute Alessia Manfredini informa che sarà convocato al più presto un incontro con l’ASL per fare il punto della situazione alla luce degli ultimi sequestri. E’ bene infatti precisare che il Servizio Ecologia del Comune risponde puntualmente alle richieste dei cittadini, oltre a svolgere attività di monitoraggio circa la presenza di amianto sul territorio secondo le competenze che la legge regionale assegna ai Comuni. In particolare, ai sensi del P.R.A.L. (Piano Regionale Amianto) vigente e delle successive leggi e circolari regionali è istituito presso le ASL competenti per territorio il Registro pubblico degli edifici industriali ed a uso abitativo, dimessi o in utilizzo, che presentano manufatti in amianto.

Lo stesso P.R.A.L introduce l’obbligo di comunicazione all’ASL, da parte dei proprietari di manufatti in amianto, obbligo ribadito nella più recente Legge Regionale n. 14 del 2012. L’auto notifica, obbligatoria, deve dare indicazioni circa lo stato di conservazione dei manufatti ed i tempi di intervento, informazioni che vengono poi verificate da parte dell’ASL.

Sempre il P.R.A.L. istituisce l’obbligo di fare la mappatura georeferenziata dei manufatti in amianto, obbligo in capo all’ARPA, nonché il censimento, da parte dell’ASL in collaborazione con i Comuni e la Provincia, dei manufatti con l’indicazione dei quantitativi dello stato di conservazione e della valutazione del rischio.

In questo senso il Comune, a seguito di accordi con l’ASL di Cremona, su esposto dei cittadini, su segnalazione della Polizia Locale e delle Guardie Ecologiche Volontarie, procede e procederà a chiedere ai proprietari degli edifici, nel caso in cui non abbiano provveduto ad inoltrare all’ASL l’autocertificazione, a fare le opportune verifiche che stabiliscano l’indice di degrado dei manufatti e i tempi di bonifica (che consiste nella rimozione, nell’incapsulamento o nel confinamento del manufatto stesso).

 

GALLERIA IMMAGINI (FOTO SESSA)


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