Galletti: 'Le primarie? Mostrano le rughe' Poli: 'Il mio è un Pd senza padroni'
Primo confronto pubblico mercoledì sera al circolo Pd Duemiglia tra i due candidati alla segreteria cittadina Roberto Galletti e Roberto Poli. Lo spazio del confronto è stato occupato soprattutto dai militanti, alcuni vecchie conoscenze della politica cremonese, altri espressione della vera e propria base, quella più disorientata dalla svolta renziana. In un periodo in cui per l’appunto nessuno osa dichiararsi anti-renziano, i due candidati hanno espresso i temi di fondo della propria idea di partito. Più vicino ai temi classici della difesa dei diritti (lavoro incluso) e del partito come “comunità educante” Galletti; attento al concetto di pluralismo, svolta comunicativa e apertura ai non iscritti, il secondo. Con qualche punzecchiatura, come quella lanciata alla fine del suo intervento da Poli, “lavoriamo per un partito unito, plurale e senza padroni”, subito raccolta tra il pubblico da Giancarlo Storti, sostenitore di Galletti: “Spiegami chi sarebbero i nostri padroni”. Niente nomi e cognomi da parte di Poli, ma a fine assemblea, quando ormai la sala si era svuotata, è stata Caterina Ruggeri, presidente dimissionaria del circolo (candidato alla successione Luigi Lipara) a circostanziare il concetto: “Io rimango sempre convinta che il Pd per chiamarsi plurale deve tenere conto delle diverse anime che lo compongono. Fino ad ora se ne è vista solo una. O si toglie la parola plurale o si cambia atteggiamento nell’individuare le rappresentanze”.
Nervosismo anche a proposito delle iscrizioni ‘last minute’ al Pd (riferimento a Santo Canale, sostenitore di Galletti) da parte di Poli e sul fatto che sia un partito ampliamente da rinnovare. “Questi sono i dati sugli iscritti che ho avuto dalla federazione”, ha detto Poli, “314 iscritti in città, di cui zero tra i 16 e i 20 anni, 4 sotto i 24 anni, 16 sotto i 29. Dobbiamo portare più giovani nel Pd, trovare nuove forme di partecipazione e valorizzare gli iscritti”, ad esempio istituendo gruppi di lavoro tematici, aperti anche ai non iscritti, per convogliare idee da portare in Consiglio comunale. Subito confutata da una sostenitrice di Galletti, dal pubblico, l’anagrafica di partito: “Io ho meno di vent’anni e non sono l’unica”, afferma una ragazza.
Galletti mostra scarso entusiasmo per strumenti di partecipazione come le primarie (“In Emilia Romangna hanno mostrato le rughe, l’abbiamo visto”); Poli invece le difende (“Riescono a coinvolgere l’elettorato”) come difende, seppure senza troppa enfasi, le riforme avviate da Renzi su abolizione province e senato, su cui i cosiddetti dissidenti dem sono molto tiepidi. E cita Cinzia Fontana, non certo renziana doc, per ricordare “gli aspetti positivi del Jobs act”. Lo strumento di partecipazione ed apertura reclamato da Galletti è invece quello delle assemblee pubbliche, con relatori esperti di varie tematiche, seguite da un momento propositivo, di tipo referendario; cita inoltre gli immigrati come “parte essenziale dello sviluppo sociale” e assicura che se diventerà segretario cittadino “non mi vedrete mai troppo sulla stampa”.
La base mostra di avere sofferto, in questo ultimo anno e mezzo, l’assenza di una segreteria cittadina, con una provinciale (retta da Matteo Piloni), lontana se non lontanissima. Soprattutto, è stata recriminata la mancanza di una voce forte in difesa dell’assessore Alessia Manfredini, oggetto di attacco personale da parte del quotidiano locale.
Tra gli intervenuti: Gianfranco Berneri, ex assessore con Corada, sostenitore di Galletti; Aurelio Guarneri, Alessandro Zanetti, Giorgio Feraboli, Matteo Maestrelli (pro Poli), Francesco Pinzi. Suo il riferimento alla crepa in casa Pd per la candidatura a sindaco di Galimberti: “Niente contro di lui e la sua giunta, ma non è motivo di orgoglio per noi non aver individuato una personalità adatta al ruolo all’interno del Pd”. Non voterà nessuno dei due candidati Roberto Cigala, primo dei non eletti in consiglio comunale: “Non ho sentito nessuna critica né sulle politiche nazionali, né locali. Io mi sento dissidente, perchè le idee e i principi non si cambiano a seconda delle stagioni. A livello locale non ho capito il perchè della mancata scelta di Galimberti a presidente dell’Area Vasta e mi chiedo come mai dei tre assessori Pd in giunta, ben due siano stati scelti tra coloro che non erano in lista”.
Le elezioni nei cinque circoli cittadini e presso la federazione di via Ippocastani si terranno il 16 novembre. La Ruggeri ha indicato i quattro nominativi tra cui scegliere i due candidati di circolo per il rinnovo dell’assise cittadina: due donne (la stessa Ruggeri e Antonella Zangrandi) e due uomini (Massimiliano Sciaraffa e Matteo Maestrelli). Altri nominativi potranno essere aggiunti. Prossimo confronto Poli-Galletti al Cascinetto, venerdì 7 novembre, proprio il circolo coordinato da quest’ultimo.
g.b.
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