Politica

Galletti: 'Ripartire dalla partecipazione di tutti'

“Oggi sarebbe andato a Roma (manifestazione Cgil sul lavoro) o a Firenze (Leopolda)?” “Sono qui a Cremona”, risponde Roberto Galletti, il primo dei due contendenti  alla segreteria cittadina Pd (l’altro è Roberto Poli) a presentarsi pubblicamente. Lo ha fatto  nella mattinata di sabato nella sede di via Ippocastani. Quella che dai concorrenti interni del Pd viene definita una candidatura “che viene da lontano”, è stata illustrata dal protagonista e da una folta schiera di sostenitori, quasi tutti volti nuovi del Pd, iscritti da uno, massimo due anni, cresciuti politicamente  nei circoli cittadini. Anche questo, un segno di rinnovamento su cui il candidato Pd insiste molto, l’importanza della base, del contatto con il territorio e con il cuore pulsante della città nelle sue espressioni più concrete, quelle del civismo nei quartieri. Su questo leit motiv si è basata sia l’autopresentazione di Galletti, sia quella dei suoi collaboratori: Stefano Maestri ed Eleonora Sessa (entrambi del circolo Cascinetto di cui Galletti è presidente); Francesca Baldini e Luigi Lipara, entrambi consiglieri comunali, come Francesca Pontiggia. Da ultimo ha preso la parola Franco Verdi, presidente dell’assemblea provinciale Pd, che ha rimarcato la novità di “questa presentazione sinfonica” dei giovani compagni di partito, “che coglie il senso profondo del vivere oggi, con la necessità di costruire il primato del noi sull’io, di ribadire il valore dei legami sociali. Mi riconosco in questo  percorso e la candidatura di Galletti vede il suo elemento distintivo nel fatto che venga posta in primo piano l’autorevolezza del partito. In altre sensibilità ci stanno invece altri impegni, che possono essere ad esempio di tipo amministrativo. Invece nella volontà di dedicarsi esclusivamente al partito sta la consapevolezza della preziosità di questo impegno”. Il riferimento è all’altro candidato alla segreteria, Roberto Poli, consigliere comunale. In precedenza Galletti aveva sottolineato “di aver scelto, in questa tornata elettorale, di non candidarmi (era stato consigliere comunale durante il mandato Corada,  ndr), perchè credo che la politica debba essere così ed alternare momenti di impegno diretto ad altri, in cui ci si dedica ad altre cose. Poi due anni fa sono tornato alla politica attiva nel circolo. Credo che l’impegno politico debba nascere nel locale, ma guardare anche al mondo, solo così si cresce”. Galletti ha poi ribadito la volontà di costruire un partito pluralista, pur nella consapevolezza che “la condivisione è sicuramente un percorso faticoso”, che dia un sostegno produttivo e propositivo alla giunta Galimberti. “Vincere non è tutto, bisogna avviare dei processi e ripartire dalla partecipazione di tutti. Le nuove tecnologie sono sicuramente un elemento utile per fare politica oggi, ma non bastano. Occorre ritrovarsi, discutere e fare scaturire proposte. Per questo ne lancio subito una, sul tema del riconoscimento delle coppie gay. Io condivido la proposta di legge del governo e credo che debba essere sostenuta.  A livello locale, visto che il dibattito approderà in consiglio comunale, credo che il partito debba aprire la discussione agli iscritti e agli elettori del centrosinistra. Io sono per organizzare delle assemblee in cui ognuno esponga le proprie idee e alla fine esprima un’opinione”. Insomma, un referendum, perchè “non è possibile ritrovarci  e votare solo in occasione delle primarie”.

A marcare la differenza tra questa visione di partito e quella che oggi va per la maggiore e che si identifica col nuovo corso renziano, è anche il riferimento di Maestri: “Vedo in Roberto la capacità di parlare con le persone ed i gruppi indipendentemente dal mezzo utilizzato, perchè il modo di comunicare è cambiato molto negli anni, siamo stati in grado di adattarci ai nuovi mezzi di comunicazione e siamo pronti a cambiare ancora, ma è nella capacità di ascoltare e fare sintesi che il segretario e il partito possono fare la differenza”.

Francesca Pontiggia infine ha sottolineato la valenza plurale delle forze che sostengono Galletti e la necessità di superamento delle correnti: “Solo da qui può nascere il vero rinnovamento. A questo tavolo sono rappresentati civatiani, cuperliani, renziani. Le correnti hanno imbrigliato il partito attorno a polemiche sterili, facendo perdere credibilità alla politica alimentando l’antipolitica dilagante”.

Giuliana Biagi

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