Cronaca

Estorsione da 35mila euro, macedone inchiodato dai carabinieri di Cremona

AGGIORNAMENTO – Un cittadino macedone di 34 anni in arresto per estorsione aggravata e continuata ai danni di un 29enne cremonese, impiegato dell’ufficio postale di Casalmaggiore. L’esecuzione del provvedimento, nella tarda serata di lunedì, porta la firma dei militari della stazione dei carabinieri di Cremona.

L’uomo finito in arresto, residente a Casalmaggiore (I.R. le iniziali note) e con precedenti, secondo quanto ricostruito dall’Arma nel mese di novembre del 2013 si reca all’ufficio postale del capoluogo casalasco per depositare un plico contenente, a suo dire, degli atti importanti da recapitare a un avvocato di Foggia per la definizione di un affare. E’ proprio nell’ufficio postale che conosce il 29enne, che si occupa della gestione e dell’invio del pacco come richiesto allo sportello dal cliente.

Qualche giorno dopo il macedone torna presso l’ufficio postale, chiede di parlare con la persona che aveva preso in consegna il pacco e contesta il mancato recapito nei termini previsti, una situazione che, secondo il racconto del 34enne, aveva provocato un rilevante danno patrimoniale. Il 29enne precisa che tutto era stato inviato e ricevuto normalmente ma, sempre secondo quanto ricostruito, l’uomo dall’accento straniero inizia a minacciare pesantemente l’impiegato, parlando di conseguenze per la sua incolumità e per quella dei suoi familiari in caso di mancata cessione di denaro, che sarebbe servito per chiudere la vicenda.

Il quadro accusatorio parla di un impiegato che, temendo fortemente le minacce del macedone, versa in una quindicina di incontri una somma di 25mila euro. All’ultima richiesta di 10mila euro – da versare entro la giornata di ieri – l’impiegato decide di denunciare i fatti ai militari della stazione dell’Arma di Cremona. L’incredibile racconto – spiegano dal comando della compagnia guidata dal capitano Livio Propato – viene verbalizzato e considerati i riscontri avuti circa l’effettivo versamento della somma di 25mila euro, i carabinieri organizzano uno specifico servizio per entrare in azione in occasione di quello che, a detta del macedone, sarebbe stato l’ultimo incontro.

L’uomo dell’Est Europa viene notato arrivare alle 17 in punto in piazza IV novembre, dove è presente il monumento dell’Arma. Forse a disagio a causa della presenza del manufatto decide però di spostare inaspettatamente la consegna all’interno dell’ospedale cittadino. Dieci minuti dopo l’incontro con il 29enne cremonese, militari in abiti civili capeggiati dal luogotenente Gianni D’Alfonso, bloccano il macedone, nei confronti dei quali scatta l’arresto in flagranza e il successivo trasferimento, al termine delle formalità, nella casa circondariale di Cremona, in attesa della convalida dell’arresto. Per il 29enne una svolta della vicenda che appare come la fine di un incubo.

Michele Ferro
redazione@cremonaoggi.it

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