Politica

Ventura stronca vertici Fi Via dal gruppo consigliare per aderire al Misto

Il consigliere di Fi Marcello Ventura ha lasciato il gruppo azzurro del Consiglio comunale per confluire nel Misto, di cui è capogruppo Alessio Zanardi. Si consuma così un “divorzio” che era nell’aria dopo la sconfitta elettorale alle amministrative, a causa della gestione del partito portata avanti dal coordinamento provinciale. Critiche già emerse nelle assemblee di Fi alla presenza di Toti e Gelmini ed esplose dopo il risultato delle elezioni provinciali, domenica scorsa.  La critica di Ventura va ai coordinamenti provinciale e cittadino di Forza Italia, che “non sono riusciti a ricostruire il partito nè a creare un punto di contatto con la base” evidenzia il consigliere, specificando di non avere “assolutamente nulla contro gli altri miei colleghi consiglieri”. Il problema è di gestione del partito, come è stato dimostrato anche nel corso delle elezioni provinciali, dove dei tre consiglieri di Forza Italia eletti solo il sindaco di Sospiro Paolo Abruzzi è vicino al coordinatore provinciale Mino Jotta. Coordinatore provinciale che, come evidenzia Ventura, “aveva detto che si sarebbe dimesso se non fosse riuscito a rimettere in piedi il partito, invece non lo ha fatto. Mi ero illuso che Forza Italia fosse il partito da cui poteva ricominciare la ricostruzione del centrodestra, ma così non è.  Berlusconi è un grande collettore di consensi, ma le sue ultime mosse, come le aperture verso l’area social democratica, non possono essere capite da chi ha storie politiche come la mia”.

Dunque perde pezzi il già risicato gruppo consigliare di Forza Italia in Consiglio, che ora resta rappresentato dai soli Ferruccio Giovetti, Giorgio Everet, anch’egli molto critico nei confronti dei vertici provinciale e cittadino, Carlalberto Ghidotti. Ventura era stato molto duro all’indirizzo del coordinatore provinciale Mino Jotta all’indomani della sconfitta elettorale alle amministrative. “Nessuna indicazione su come muoverci in Consiglio, nessun coinvolgimento”, afferma tutt’ora. “Questo partito è rappresentato ai vertici da persone che pensano solo alle loro nomine e abbandonano a se stessi gli amministratori eletti. Ne sono una prova la sconfitta di Crema, oltre a quella più recente di Cremona e da ultimo, le elezioni provinciali. Non è stato fatto il minimo tentativo di coinvolgere un solo consigliere comunale per condividere un progetto politico per la Provincia. C’è stata solo una telefonata a noi consiglieri, quasi ormai fuori tempo massimo, appena prima della presentazione della lista. E il risultato si è visto: Forza Italia ha eletto solo due consiglieri, di cui uno contras di Jotta  (Alberto Sisti, sindaco di Castelvisconti, ndr). In questo partito non mi riconosco più e posso dire con orgoglio che io non ho bisogno della politica per vivere”.

g.b.

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