Cento mm di pioggia all'ora invece di 46 Nubifragio-record, ma sistema ha retto
Cento mm all’ora di pioggia all’ora, quando la curva normale registrata in passato è stata di 42-46 mm. Questa l’intensità del nubifragio di lunedì scorso 13 ottobre, su Cremona. Un’intensità fortissima, alla quale però il sistema fognario e di smaltimento acque cittadino ha retto bene, nonostante alcune criticità ad esempio al quartiere Zaist e nella zona degli impianti sportivi al Po. Il punto sulla situazione è stato fatto mercoledì mattina in Giunta dall’assessore a Salute e territorio Alessia Manfredini, che il giorno prima aveva fatto un sopralluogo, insieme ai tecnici di Padania Acque, nella zona del colatore Pippia, una di quelle dove si sono registrate le maggiori criticità. In questa sede – dove l’assessore ha anche ringraziato i residenti che si sono dati da fare in prima persona nelle convulse ore di lunedì – è stato concordato un prossimo incontro con gli enti di bonifica: l’obiettivo è infatti rafforzare la manutenzione ordinaria, come del resto già evidenziato nel precedente sopralluogo avvenuto nei primi giorni dello scorso mese di agosto.
Il nuovo scolmatore est ha dato il suo contributo, smaltendo nell’Oglio le acque che altrimenti sarebbero giunte a Cremona, così come lo scolmatore ovest è riuscito a drenare le acque nell’altra parte della città. La rete fognaria cittadina ha inoltre sopportato bene l’ingresso di acque dei canali attraverso gli sfioratori.
I danni maggiori si sono registrati negli scantinati e nelle autorimesse o nei cortili posti sotto il piano stradale, in diverse zone della città, dove, per la quota bassa, si sono riversate le acque piovane. Per l’intensità della pioggia ci sono stati anche danneggiamenti all’interno di fabbricati in quanto l’acqua, non trovando sfogo sufficiente nei pluviali, dai canali di gronda è entrata dalle coperture.
Le principali criticità riscontrate sono state quelle relative a sottopassi, pozzetti stradali e scantinati situati sotto il livello stradale, come ad esempio a S. Felice. Il personale di Padania Acque è intervenuto, in stretto coordinamento con gli addetti del Comune, di AEM e gli agenti della Polizia Locale, per limitare i danni. Da segnalare anche l’attività svolta sia dal personale del servizio fognature che da quello del depuratore.
I punti dove si sono verificate maggiori difficoltà sono stati i sottopassi di via Monviso, che riceve anche le acque delle aree circostanti, via Bergamo, per gli stessi motivi, e via Boschetto, quest’ultimo rimasto chiuso per un periodo più breve.
L’allagamento dell’area antistante le piscine comunali è stata determinata, così come avvenuto per il sottopasso di via Monviso, dalla roggia Canalina, in quanto nel punto dove questa passa sotto l’argine maestro del Po, ha la tubazione più alta del fondo del canale: si crea così un effetto soglia che rallenta il deflusso delle acque. I pozzetti stradali ingombrati in superficie dalle foglie hanno causato altre difficoltà, alle quali hanno posto rimedio gli addetti allo spazzamento di AEM. I grandi quantitativi di erba trasportati dalle acque dei canali hanno intasato le griglie e, di conseguenza, ostacolato il deflusso.
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