Cronaca

Due morti sul lavoro alla Ferraroni, a Bonemerse sarà lutto cittadino

Foto Sessa

Il sindaco di Bonemerse, per il giorno dei funerali dei due uomini tragicamente morti nella notte tra venerdì e sabato in un incidente sul lavoro al mangimificio Ferraroni, ha proclamato il lutto cittadino. Due morti, quelle di Giuseppe Vezzoli e di Francesco Lissignoli, (leggi l’articolo) che hanno sconvolto un’intera comunità, compreso il popolo dei social network.

Moltissimi su Facebook i commenti di sgomento, soprattutto sulla pagina di Vezzoli (il collega non ha un profilo facebook), dove la figlia Veronica per prima lascia uno struggente commento, “Ora riesco solo a dire questo…ciao papi!”. Amici e parenti hanno espresso il proprio dolore, ognuno a proprio modo, per una vicenda di cui molti faticano a rendersi davvero conto. Una cosa che “non doveva succedere, non era il tuo momento”. E tanti a dire: “ciao Beppe, ci mancherai”, “mai conosciuto uno come te”. E ancora: “non si può andare al lavoro e non tornare più a casa”.

Struggente anche il commento del figlio di Lissignoli, Manuel, che scrive “Ho perso metà del mio cuore”. Moltissime anche le persone che, sempre tramite il social, hanno fatto le condoglianze a Manuel e al fratello Michael: “le parole non possono commentare un momento come questo”, scrive qualcuno. Tanti altri mandano condoglianze e parole di vicinanza.

Così come molti, in rete, sono stati i commenti alla vicenda che ha lasciato tutti a bocca aperta “Non ci sono parole adatte ad esprimere il dolore x tutte le vite sacrificate sull’ altare della mancanza di volontà alla prevenzione degli infortuni – scrive qualcuno -. Quando finalmente riusciremo a capire che la Vita e la Salute vanno messe al primo posto?”.

Sulla vicenda interviene anche la lista Cremona con Tsipras, che scrive: “Francesco e Giuseppe stanotte sono morti sul lavoro. Abbracciamo i loro cari e i loro compagni; oggi è il tempo del dolore e della rabbia, domani deve essere il tempo della verità e della giustizia. lo Statuto dei Diritti dei Lavoratori va realizzato, non cancellato! Di lavoro si deve vivere, non morire”.

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