Cronaca

Immigrati, Viola: 'Stiamo potenziando accoglienza'

Lungo dibattito in Consiglio comunale sull’immigrazione, in merito alla mozione presentata dalla Lega sull’emergenza immigrati. Mozione che è stata respinta con 22 voti contrari, 7 voti a favore (Carpani, Fanti, Giovetti, Zanardi, Everet, Ghidotti e Ventura) e 2 astenuti (i consiglieri Federico Fasani e Maria Lucia Lanfredi).

“Uno Stato che spende un miliardo di euro in un anno per dei clandestini e che spende mille euro al mese per mantenerli, mentre da 240 al mese ai nostri disabili, è uno Stato criminale” ha esordito il capogruppo del Carroccio, Alessandro Carpani nel presentare la propria mozione e chiedendo al sindaco di “destinare ai cremonesi i soldi del progetto Sprar, visto che solo il 10% di chi arriva in Italia è profugo, mentre tutti gli altri sono clandestini”.

L’attacco di Carpani, anche in vista degli ultimi arrivi di immigrati: “A Cremona sono già stati inviati, da inizio anno, circa 150 profughi clandestini e sono previsti altri arrivi nelle prossime settimane – evidenzia il consigliere riprendendo il contenuto della sua mozione -. La mancanza di controllo verso queste persone mette a rischio la salute e la sicurezza dei cittadini cremonesi. Prima bisogna aiutare i cittadini cremonesi e poi, se ci sono soldi, anche gli altri”. La mozione chiedeva quindi alla Giunta di “uscire dal progetto Sprar e dall’operazione Mare Nostrum” e di “aprire un tavolo con la Prefettura per bloccare immediatamente l’arrivo di nuovi profughi clandestini”.

Decisa la risposta dell’assessore Rosita Viola, che ha evidenziato come il progetto Sprar sia “stato istituito con la legge n.189/2002 cosiddetta Bossi-Fini”. Il diritto d’asilo, ha evidenziato l’assessore, “è un diritto riconosciuto dalla Costituzione”, rimarcando che “le persone accolte dal Sistema di Protezione non sono “profughi clandestini”, ma persone potenzialmente richiedenti protezione internazionale”.

I posti di accoglienza sul territorio sono: 24 per adulti singoli (più altri 13 posti aggiuntivi); 10 per persone appartenenti a nuclei familiari; 10 per minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo. In tutto il conteggio è di 57 posti, attualmente tutti occupati. Per gli adulti il costo complessivo, sul triennio 2014-2016, è pari a 1.172.040,21 euro suddiviso in contributo ministeriale pari a 836.167,38 euro e cofinanziamento pari a 335.872,33 euro (Comune e rete di partenariato). Per i minosi sono invece 1.054.986,33 euro suddiviso in contributo ministeriale pari a 836.816,10 euro e cofinanziamento pari a 218.170,10 euro.

Ricordando infine che i progetti Sprar, sia per l’accoglienza degli adulti, sia per l’accoglienza dei minori, sono stati presentati dall’Amministrazione Perri, approvati con graduatoria ministeriale in data 29 Gennaio 2014 (classifica 11° adulti, 2° minori), si conferma la volontà del Comune di Cremona di permanere nel Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, un sistema di accoglienza organizzato e strutturato dal Ministero dell’Interno, un riferimento importante che ci auguriamo venga rafforzato per ricondurre a gestione ordinaria e programmabile gli interventi relativi sia agli adulti che ai minori non accompagnati”.

L’assessore ha quindi risposto alle richieste della Lega, evidenziando che attualmente, per rispondere all’emergenza immigrazione legata all’operazione Mare Nostrum, “La Prefettura di Cremona è stata chiamata a svolgere una complessa azione finalizzata alla sistemazione alloggiativa di stranieri. Considerato che i flussi migratori, anche a causa del protrarsi e dell’acuirsi di situazioni di conflitto in diversi Paesi, potranno determinare altre situazioni di emergenza, si è ritenuto opportuno come Comune di Cremona di definire, di intesa con gli enti e le istituzioni locali, gli organismi di volontariato, un sistema di coordinamento territoriale stabile sulla base dell’esperienza maturata nel territorio provinciale e nel corso dell’attività di accoglienza coordinata dalla Prefettura. A tal proposito è in fase di definizione un protocollo che dovrà essere siglato a breve.

Preso atto della necessità di pianificare in modo concordato e condiviso con la Prefettura di Cremona un’equa distribuzione di nuovi arrivi di migranti nel territorio provinciale, tenuto conto della presenza nel capoluogo della struttura di accoglienza della Caritas Diocesana, che già ospita un considerevole numero di migranti, si è ritenuto necessario ed urgente mettere in campo interventi di tipo strutturale, in collaborazione con i diversi livelli istituzionali”.

Insomma, niente chiusura del progetto Sprar né tantomeno dell’accoglienza dei profughi legati all’operazione Mare Nostrum. Anzi, la Giunta ora vuole potenziare l’accoglienza, a fronte dei nuovi arrivi previsti. A questo proposito il Comune di Cremona ha, in questi mesi, sollecitato i Comuni del territorio ” per individuare strutture pubbliche o private che possano aumentare i posti di accoglienza rispetto alle ordinarie strutture, evitando l’allestimento di tendopoli o altre strutture temporanee”. E’ inoltre stata chiesta “l’attivazione del livello regionale al fine di garantire un maggiore coordinamento degli arrivi e dell’accoglienza”. Si è poi deciso di definire “un protocollo di intesa per un sistema territoriale di accoglienza che si articoli fra una fase di prima accoglienza e una fase di seconda accoglienza ed integrazione,  e che possa consentire il passaggio da una fase all’altra, individuando poi nel sistema Sprar il riferimento del sistema di accoglienza di secondo livello sia per gli adulti che per tutti i minori stranieri non accompagnati”.

Il Comune vuole “promuovere un’accoglienza integrata, intesa come fornitura di vitto e alloggio in modo obbligatoriamente complementare alla erogazione di servizi quali l’assistenza legale, l’orientamento sociale, i percorsi per l’inserimento socio-economico”, con una “accoglienza decentrata e in strutture medio-piccole, al fine di favorire un turn over presso la struttura di accoglienza della Caritas Diocesana, che funge da centro di prima accoglienza, ed il processo di inserimento, garantendo contestualmente un’adeguata assistenza (legale e sociale)”.

Si vuole infine “promuovere centri di accoglienza aperti al territorio ovvero strutture inserite nel territorio e sostenute da una rete locale composta dagli enti gestori della struttura, dagli enti locali, dalle scuole, dai sindacati, dalle associazioni di volontariato ecc. Il modello da perseguire dovrebbe essere quello di una struttura di accoglienza integrata sul territorio che possa avvalersi dei servizi (pubblici e privati, di assistenza sociale e sanitaria, nonché di formazione, di scolarizzazione, ecc.) già esistenti”.

L’obiettivo è cercare di rendere autonomi e indipendenti i richiedenti asilo, “evitando che restino in una costante condizione di dipendenza senza consentire loro di acquisire gli strumenti necessari per l’ottenimento di autonomia e indipendenza (sociale, lavorativa e alloggiativa)”. Dunque si intende coinvolgere chi è già impegnato nel progetto Sprar per gestire l’emergenza immigrati”.

Per quanto riguarda la richiesta di aprire un tavolo in prefettura per chiedere di interrompere gli arrivi, Viola ha evidenziato che già da tempo c’è un tavolo, che però serve  gestire meglio l’arrivo dei migranti, non certo a bloccarlo”.

lb

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