Economia

Crisi, resistono i mestieri di una volta Oltre 100 imprese per antichi lavori

C’è chi in periodo di crisi tiene duro – e in qualche caso magari raggiunge addirittura un rilancio degli affari – con un lavoro antico. I mestieri di una volta non sono molti, ma non sono nemmeno scomparsi del tutto. In provincia di Cremona le imprese che svolgono antichi mestieri, secondo un’analisi della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese aggiornati al mese di settembre di quest’anno, sono oltre 100 (si tratta comunque dello 0,6% del totale).

“Dall’arrotino ambulante al calderaio stagnino che ripara le pentole, dallo spazzacamino fumista al maniscalco per cavalli da corsa o bovini, da chi costruisce canestri a chi ripara ombrelli – si legge nell’elaborazione -: sono ancora oltre 17mila le imprese che in Italia praticano antichi mestieri che la modernità non ha cancellato, di queste più di 2mila hanno sede in Lombardia (12,5%)”.

In provincia di Cremona, fra le altre cose, si contano ben 48 falegnami, 23 calzolai e 9 corniciai. Ma non mancano ricami e merletti (5 imprese si occupano di questa produzione), 7 maniscalchi, 7 spazzacamini e 5 arrotini.

“Delle oltre 2mila imprese attive in Lombardia nei mestieri antichi – si legge ancora nell’analisi -, prevalgono i calzolai (772) e i falegnami (733). Seguono i corniciai (310) e chi produce ricami, pizzi e merletti (166)”.

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