Cronaca

Ospedale, cure personalizzate antitumori: accreditato laboratorio ricerca genetica Assessore Mantovani: "Nuovi finanziamenti per la ricerca a Cremona

L’Ospedale di Cremona è “un esempio di eccellenza per tutta la Regione”. Con queste parole l’assessore regionale alla Sanità Mario Mantovani ha accolto con grande favore la nuova struttura di terapia molecolare e farmacogenomica dell’ospedale, che proprio in queste settimane ha ottenuto l’accreditamento regionale. Il servizio è dedicato all’attività di ricerca clinico-oncologica finalizzata alla messa a punto di terapie innovative e personalizzate. Sotto la guida dell’unità operativa di anatomia patologica, si occupa anche di biologia molecolare per la personalizzazione della cura oncologica tramite specifici marcatori. Tre anni per raccogliere 720mila euro, che sono serviti per la realizzazione del nuovo reparto,

“Ho già avuto modo di visitare l’ospedale e di verificare il gradimento da parte dei pazienti e la sensazione che ho avuto è estremamente positiva. Così come ritengo sia molto importante il grande ruolo che ha il volontariato, che ha consentito di realizzare questa struttura. Sono caratteristiche che fanno del vostro ospedale un emblema di buona sanità per la Regione, così come la bassa sindacalizzazione e lo scarso utilizzo della 104”. E dall’assessore arriva anche una promessa, che potrebbe essere più che mai concreta, soprattutto se, come previsto dalla nuova norma sull’applicazione dei costi standard, alla Regione Lombardia arrivassero, dallo Stato, 506 milioni di euro in più dello scorso anno. Una situazione su cui ancora in questi giorni si sta dibattendo, anche a causa degli ipotizzati tagli lineari alla Sanità. Se tutto andasse come previsto, si ipotizzano investimenti notevoli sull’Ospedale di Cremona e sulla sua ricerca: “Siete riusciti a raccogliere 720mila euro. La prossima volta la Regione ve ne darà il 100% e anche di più – aggiunge Mantovani -. Una realtà come questa è davvero straordinaria e credo che si debba lavorare molto per potenziare la ricerca, in quanto è su essa che si fonda il futuro della sanità italiana”

“Sappiamo bene – spiega il direttore generale dell’ospedale Simona Mariani – come la ricerca e l’innovazione siano due aspetti peculiari della buona sanità. Per i cremonesi è importante poter contare su diagnosi tempestive, terapie ad hoc, percorsi di cura integrati e un approccio multidisciplinare, soprattutto in patologie particolarmente diffuse”. Secondo Mariani, tali patologie se prese in tempo vedono aumentare in modo sostanziale le possibilità di guarigione. “Questo nuovo servizio consente di trovare la terapia ad hoc per ogni singolo paziente” continua la dg dell’ospedale.

Ad entrare nello specifico è il direttore sanitario Camillo Rossi, che evidenzia come “qualche anno fa si è iniziato a studiare la target terapy per il turmore alla mammella, e ora si sta diffondendo questa metodologia di cura anche per tutti gli altri titpi di tumori. Grazie all’utilizzo dei marcatori si cerca di capire su quale specifica cellula il farmaco ha una maggiore efficacia. Lavoriamo affinché ogni paziente oncologico che entra in ospedale possa usifruire di queste tecniche innovative”.

Il direttore generale ha ringraziato particolarmente l’associazione Arco e la Compagnia delle griglie per il loro sostegno e il contributo offerto nell’allestimento degli spazi della nuova struttura.  “Ciò conferma che il mondo dell’associazionismo e del volontariato rappresenta una risorsa preziosa per una realtà complessa come l’Ospedale, soprattutto in questi anni di scarsità di risorse economiche”.

La nuova struttura (diretta dal dottor Daniele Generali) fa parte dell’unità operativa di chirurgia generale-breast unit (diretta dal dottor Alberto Bottini) e collabora a stretto contatto con l’unità operativa di anatomia patologica. “Una volta le terapie oncologiche erano uguali per tutti i pazienti: il programma di cura si basava infatti solo sull’esame istologico”, spiega il dottor Marco Ungari, direttore dell’unità operativa di Anatomia Patologica. “Anche se la patologia rimane fondamentale per la diagnosi e la prognosi dei tumori, gli studi di biologia molecolare hanno contribuito all’identificazione dei meccanismi e delle vie molecolari della trasformazione tumorale che non possono non essere considerate anche nella diagnosi e nella prognosi.Questa è stata la base per l’identificazione dei differenti caratteri biologici dei tumori, indispensabili per lo sviluppo dei cosiddetti bio-farmaci o farmaci intelligenti.”In ambito oncologico – continua il medico – sono stati identificati geni che codificano proteine che possono essere bersagli di terapie mirate. Al fine di scegliere nel modo più opportuno la strategia terapeutica è quindi indispensabile conoscere la natura e lo stato di tale bersaglio biologico. Il molti tipi di tumore la diagnosi istologica e immuno-istologica non è più pertanto il punto di arrivo, ma è il punto di partenza per ulteriori indagini che portano alla cosiddetta diagnostica molecolare propedeutica alla selezione dei pazienti da avviare alle terapie biologiche, ossia le cosiddette terapie personalizzate”.

Grande soddisfazione anche da parte del Comune di Cremona, come ha evidenziato il vice sindaco Maura Ruggeri: “Un’eccellenza di questo tipo ci rende orgogliosi – evidenzia -. Soprattutto in un settore, come quello oncologico, che per Cremona risulta particolarmente importante, visto il triste primato che abbiamo sulla patologia oncologica. Credo che la strada del lavorare insieme sia fondamentale, non solo all’interno dell’ospedale, ma anche tra istituzioni”.

Molto soddisfatto anche il consigliere regionale Carlo Malvezzi, che ha ribadito la necessità di continuare a lavorare sulla ricerca: “Per raccogliere 720mila euro non basta la generosità della gente, ma anche che le persone riconoscano nell’ospedale un luogo in grado di garantire delle risposte ai loro problemi. Il tema della ricerca è allora fondamentale, e per questo bisogna intensificare la collaborazione con l’università”.

lb

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