Cronaca

Mons. Franzini: 'Essere il parroco non di tutto, ma di tutti'

Nella foto, monsignor Franzini in piazza Duomo a Cremona

CREMONA – Dal Duomo di Santo Stefano a Casalmaggiore, al Capitolo della Cattedrale di Cremona. Da don Alberto – come pretende di farsi chiamare ancora a dispetto delle nomine – a monsignor Franzini. Il sacerdote che ha guidato la comunità dei fedeli casalesi lascia le parrocchie unite maggiorine e si prepara al trasferimento all’ombra del Torrazzo. Lo incontriamo a Cremona, in piazza Duomo, laddove presto sarà di casa. “Lascio Casalmaggiore dopo 17 anni, gli ultimi due dei quali a capo delle due parrocchie cittadine”: racconta monsignor Franzini. “Sono stati anni impegnativi, duri, giustamente duri perché oggi essere parte di una comunità cristiana popolosa come quella di Casalmaggiore è difficile. Ma quest’esperienza mi ha fatto maturare. Credo di avere agito con le qualità e le risorse che ho a disposizione, con i limiti di ogni persona umana. Ce l’ho messa tutta a Casalmaggiore per essere il parroco non di tutto ma il parroco di tutti. Non so se ci sono riuscito. Nemmeno Gesù è riuscito ad essere il redentore di tutti, nel senso che l’hanno messo in croce… Quindi mi rendo conto che è una bella pretesa per un parroco essere accolto da tutti”. “Mi ha fatto bene Casalmaggiore – precisa monsignor Franzini – perché ha stimolato in me tanta energia e tanta pazienza, oltreché tanta revisione della mia stessa vita, del mio modo di vivere la fede. E’ stato un periodo molto positivo, quello vissuto in Santo Stefano, e credo che abbia lasciato in tutta la cittadina un buon ricordo reciproco”.

Lunedì mattina la prima accoglienza del neo-monsignor Franzini nel capitolo della Cattedrale di Cremona, col rito di immissione alle ore 8,30. Al termine della celebrazione eucaristica, l’attesa firma del verbale d’insediamento. “Comincio il 28 settembre in una parrocchia diversa dalle altre, perché quella della cattedrale non è soltanto la parrocchia delle persone che vivono nei dintorni del Duomo. La cattedrale è la chiesa di tutti i cittadini di Cremona quindi credo che sia frequentata anche da tante persone di altre parrocchie della città”. A monsignor Franzini, prima del definitivo trasferimento, non mancherà il saluto della comunità casalese: sabato 20, testimonianze canti e musiche insieme ai ragazzi dell’oratorio Maffei; domenica 21, la conclusione del ministero a Casalmaggiore con una messa solenne; sette giorni dopo, l’ingresso in Duomo a Cremona con funzione presieduta dal vescovo Dante Lanfranconi. “La cattedrale – chiosa don Alberto – è la chiesa del vescovo, è la chiesa dove sono stato ordinato prete parecchi decenni fa ed è la chiesa dove sono sepolti i nostri presuli. E’ un’emozione per me entrarvi. Un’emozione ed una sfida. Spero di essere all’altezza del mio compito”.

Simone Arrighi

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