Cronaca

Vetrine oscurate per protestare contro il salasso Tari

Sospensione del pagamento della seconda rata, in scadenza il 16 settembre (e se non è uno sciopero fiscale, poco ci manca), richiesta di incrementare il fondo di solidarietà di 100.000 euro stanziato dal Comune e creazione di un tavolo permanente sulla tassazione locale tra amministrazione da una parte e categorie economiche dall’altra. Ma l’iniziativa di commercianti e artigiani più eclatante, sul fronte anti Tari, la nuova tassa sui rifiuti, salasso per la categorie, starebbe, secondo indiscrezioni, nello spegnimento di luci e insegne nei giorni antecedenti il termine del pagamento. Asvicom, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti, nella convocazione della conferenza domani pomeriggio nella sede della locale Confcommercio, le chiamano ‘iniziative di legittima difesa su Tari e fiscalità locale’. Prima un incontro a porte chiuse in mattinata, poi la presentazione delle decisioni alla stampa al fine – si legge nel comunicato – di ‘ottenere la rimodulazione della Tari per il prossimo anno così come, più in generale, per riportare a valori sostenibili la pressione fiscale sulle piccole e medie imprese’.
Una situazione non più sostenibile dagli esercenti, sempre più sul piede di guerra. Solo per citare un paio di esempi, per fioristi e commercianti di ortofrutta l’incremento supera il 400%, mentre i gestori di ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub pagheranno quasi il triplo rispetto all’anno scorso.
Le imprese avevano scritto settimane fa al sindaco Galimberti, dopo che l’amministrazione era andata incontro alle loro esigenze introducendo una rateizzazione della tassa sui prossimi 24 mesi, istituendo, appunto, un fondo di solidarietà, ritenuto però esiguo e prendendosi l’impegno di rimodulare le tariffe per il 2015. Evidentemente, però, tutto ciò a commercianti e artigiani non è bastato.

Simone Bacchetta

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