Politica

Differenziata Manfredini risponde ai Cinquestelle

AGGIORNAMENTO – “Comprendo la poca dimestichezza dei consiglieri del M5S all’esordio in Consiglio comunale nella ricerca di documenti e delibere, ma vorrei rassicurarli, i dati citati erano riferiti all’osservatorio provinciale 2012, non a caso anche nella delibera approvata nel consiglio comunale del 24/2/2014  si cita per la quantità prodotta di raccolta differenziata  pari al 47,91%, e quella di indifferenziata pari al 52.09% con il riferimento all’osservatorio provinciale e piano rifiuti provinciale. Confermo invece che i dati invece contenuti e inviati in risposta all’interrogazione sono correttamente riferiti e aggiornati al 31/6/2014”.

Così risponde l’assessore Alessia Manfredini al comunicato del Movimento 5 Stelle che chiedeva spiegazioni sulla situazione della raccolta differenziata: i dati forniti, secondo il gruppo consiliare, non combacerebbero con altri dati, forniti dalla stessa Manfredini, in merito al numero di tonnellate di rifiuti smaltiti.

“Sono quasi due mesi che il Consiglio Comunale di Cremona non viene convocato – si legge nel comunicato M5S –  e il MoVimento 5 Stelle Cremona inizia a chiedersi se anche nella nostra città si stiano facendo le prove generali del renzismo, una dittatura ipocritamente non dichiarata in cui il ruolo delle minoranze è relegato a quello di presenza fastidiosa da escludere e da mettere nell’impossibilità di nuocere ai giochi di potere abilmente orchestrati da chi governa – evidenzia un comunicato del Movimento -. Un cenno di vita dell’amministrazione cremonese ci è arrivato dalla risposta scritta dell’assessore Alessia Manfredini (è lei o non è lei? Ci pare ben diversa dalla “pasionaria” che si batteva per lo spegnimento dell’inceneritore quando sedeva sui banchi della minoranza) alla nostra interrogazione sulla gestione dei rifiuti a Cremona.

A fronte di un giudizio complessivo di ampia insoddisfazione rispetto ai quesiti posti, rileviamo un solo dato positivo: con buona pace di chi continua imperterrito le sue battaglie di retroguardia e sostiene che la raccolta differenziata fa aumentare i costi di gestione dei rifiuti, è stato messo nero su bianco che anche a Cremona, dove il porta a porta è ancora lontano dall’aver attecchito a dovere, il saldo tra entrate e uscite della differenziata è positivo! Infatti, nei primi sei mesi dell’anno in corso, i ricavi per la vendita dei rifiuti differenziati ai vari Consorzi di recupero e riciclo sono stati di circa 380mila euro, mentre i costi per la gestione della differenziata sono stati di circa 229mila euro, con un bilancio in attivo di circa 151mila euro, oltre 300mila euro su base annua. E senza tener conto di altre ricadute sociali positive, come l’aumento dei posti di lavoro per garantire il servizio.

Dopo questa buona notizia, iniziano i misteri, sempre se la matematica non è un’opinione… In un documento della segreteria cittadina del Pd del dicembre scorso, venivano forniti questi dati: produzione annua di rifiuti a Cremona pari a circa 38mila tonnellate, raccolta differenziata pari a circa 17mila tonnellate (47%), indifferenziata pari a circa 21mila tonnellate (53%). Adesso l’assessore Alessia Manfredini ci informa che la raccolta differenziata è aumentata a circa il 53%, quindi dovrebbe essere l’indifferenziata ad essere passata al 47%, con inversione delle quote relative alle tonnellate di rifiuti nei due flussi. Allora, dato che la differenziata nel 2014 dovrebbe raggiungere le 21mila tonnellate, perché nel documento che ci ha consegnato i ricavi nei primi sei mesi dell’anno dalla vendita dei rifiuti differenziati riguardano un totale di circa 5.500 tonnellate, 11mila tonnellate in proiezione annuale? Che fine fanno le 10mila tonnellate di rifiuti differenziati che mancano all’appello?

E ancora: considerata la significativa diminuzione dei rifiuti indifferenziati che vengono avviati a smaltimento tramite incenerimento e l’altrettanto significativa diminuzione delle ceneri prodotte da avviare alla discarica, con un sostanzioso risparmio rispetto ai costi di conferimento, perché tale risparmio non si traduce in un risparmio sulle tariffe da applicare per la gestione dei rifiuti, anzi si è verificato un aumento abnorme soprattutto nei confronti delle attività imprenditoriali, che ha suscitato le vivaci e giustificate proteste delle associazioni di categoria di artigiani e commercianti?

Inoltre, purtroppo, la raccolta differenziata a Cremona non prende piede come dovrebbe e la tariffa puntuale sembra una chimera irragiungibile. L’assessore ci parla genericamente di un tavolo di confronto che verrà avviato a settembre, senza specificare a chi verrà aperto. Anche in questo caso le minoranze verranno messe da parte?”.

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