Politica

L'Arcimboldo diventa caso politico: dura la replica del centrosinistra

Il quadro ‘L’ortolano’ dell’Arcimboldo diventa un caso politico. Dopo la marcia indietro fatta dal sindaco Galimberti, che inizialmente aveva negato il prestito del quadro ad Expo ma che poi, dopo un incontro con l’assessore regionale Cappellini, aveva rivisto la propria posizione, concedendolo per 4 mesi, si è aperto il dibattito politico. A lanciare le prime frecce è stato il Nuovo Centrodestra, che ha visto Malvezzi in prima linea contro la scelta iniziale fatta dalla Giunta, successivamente ritrattata. In molti, dal centrodestra, hanno elevato parole di biasimo, compreso il consigliere comunale Federico Fasani, il quale ha ricordato che “il sindaco è stato costretto da una città intera a deporre la sua ostinazione provinciale”.

In difesa di Galimberti si schiera invece il centrosinistra, a partire dal gruppo consiliare di Fare nuova la città, secondo cui “La scelta di Galimberti di un prestito temporaneo dell’Arcimboldo non è affatto un’inversione di rotta – evidenzia in un comunicato -. E’, al contrario, la concretizzazione del duplice sì detto a Regione e cittadini poco meno di due settimane fa. Il sì detto alla Regione ha portato ad un incontro in cui si sono lasciate a casa (e sui giornali) le inutili polemiche; ha portato ad una proposta condivisa da Comune e Regione per valorizzare l’Arcimboldo sia a Milano sia a Cremona; ha portato ad un dialogo che è stato riconosciuto dalla stessa Cappellini come ‘esempio di cosa significhi il vero dialogo politico basato sull’ascolto e sulla condivisione’. La scelta di Galimberti è poi  la concretizzazione del secondo sì, quello detto ai cittadini di Cremona. Con questo sì l’amministrazione Galimberti si assumeva la responsabilità di valorizzare l’Arcimboldo nella cornice del suo territorio di provenienza: questo, grazie al nuovo accordo, avverrà in una triplice modalità. Innanzitutto con il già citato programma culturale per il 2015 che verrà condiviso con i cittadini a settembre e con il quale, durante tutto l’arco del prossimo anno si intende creare rete fra tutte le proposte culturali e turistiche che valorizzeranno le diverse eccellenze cremonesi (musei, liuteria, palazzi, centro storico, chiese, gastronomia, fiume Po, musica…). Cremona verrà valorizzata una seconda volta, con l’esposizione temporanea dell’Arcimboldo, da maggio ad agosto, all’interno dei padiglioni di Expo: l’opera proveniente dalla nostra città riceverà visibilità in quanto biglietto da visita dell’intera manifestazione, ed i benefici in termini attrattivi si ripercuoteranno su Cremona non solo durante la presenza dell’Arcimboldo a Milano, ma anche grazie a due eventi che verranno organizzati in occasione del trasferimento dell’Arcimboldo nel capoluogo, ad inizio Expo, e della sua restituzione a Cremona, a metà manifestazione.

Infine il territorio cremonese trarrà per la terza volta beneficio dal nuovo accordo tra Comune e Regione dal momento che l’opera d’arte tornerà a Cremona a settembre 2015, ovvero proprio in concomitanza con grandi eventi come la Triennale Internazionale degli strumenti ad arco, Mondomusica, la Festa del Torrone (che nel 2015 verrà anticipata ad ottobre): stiamo parlando di eventi che garantiranno a Cremona un flusso ingente di turisti ai quali verrà offerta una proposta culturale integrata, capace di calamitarli anche (ma non solo!)  verso la pinacoteca e i suoi dipinti d’eccellenza.

Il freno posto da Galimberti alla richiesta di un trasferimento incondizionato dell’Arcimboldo era, lo ribadiamo, motivato e giustificato dall’assenza di una prospettiva di condivisione con la città di provenienza, un’assenza a cui entrambe le parti in gioco hanno posto rimedio con l’apertura dimostrata nell’incontro di ieri. Nei termini del nuovo accordo e del dibattito sull’Arcimboldo che s’è sviluppato in queste settimane, Cremona si è posta in luce a livello nazionale come attore intraprendente e propositivo oltre che capace di condivisione delle proprie risorse in nome della buona riuscita di iniziative di portata internazionale. Chi si prodiga in inutili polemiche e critiche circa l’accordo raggiunto tra il sindaco Galimberti e la Regione  evidentemente non sa cosa voglia dire, nell’ambito di una partita importante, instaurare un dialogo politico proficuo, che sappia preservarsi sia da servilismi imbarazzanti sia da  sterili intransigenze, e nel contempo sia capace di raggiungere quella mediazione che porti ad una soluzione ottimale per entrambe le parti in gioco”.

A difesa delle scelte del sindaco si schiera anche il Pd, con le parole dei consiglieri Luca Burgazzi e Rodolfo Bona: “Le parole del consigliere Malvezzi si commentano da sole, sia per il tono, a nostro avviso fuori luogo, che per il contenuto – evidenziano -. In pochi mesi dal suo insediamento il sindaco Galimberti sta cercando di porre rimedio alla pesante situazione ereditata ed al grave ritardo rispetto all’appuntamento dell’Esposizione Universale. La vicenda del dipinto cremonese di Giuseppe Arcimboldo (o Arcimboldi) si inserisce in questo percorso e la sua doppia valorizzazione, sia a Cremona che a Milano, insieme ai preziosi violini della Collezione d’Archi, anche come accompagnamento musicale in relazione al dipinto, va nella direzione giusta non solo per caratterizzare la presenza di Cremona nel mondo ma anche per promuovere e rilanciare il compartimento pubblico dei Musei cittadini, da troppo tempo trascurato.

Non di un passo indietro dunque si tratta ma di un passo avanti, per Cremona e per Expo, ottenuto restituendo dignità di interlocuzione al nostro territorio. Siamo in grave ritardo rispetto ad altri territori su entrambi i fronti e gran parte di questa responsabilità cade sulla giunta precedente e su chi, come l’ex vicesindaco Malvezzi, pretende ora di dare lezioni. Anche per questo è difficile accettare lezioni di promozione della città da parte di chi ha gravi responsabilità dell’isolamento di Cremona. Si occupi piuttosto della situazione dei treni ferroviari e lasci da parte il sarcasmo. Con quello non si amministra una città”.

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