Politica

Nuova Provincia, Sel lancia la sfida 'Lista unitaria del centrosinistra'

Dopo un’estate in cui la politica è andata in ferie, i partiti stanno iniziando a mettere la testa sulle prossime elezioni provinciali, il primo vero terreno di confronto dopo le elezioni amministrative. Un terreno senza l’appeal delle cariche retribuite, ma pur sempre piccolo centro di potere, soprattutto nella fase di avvio del nuovo ente di Area Vasta che per prima cosa dovrà dotarsi di uno Statuto. Uno strumento che, per i sostenitori della legge Delrio, offre molto spazio all’autogoverno delle periferie rispetto a Stato e anche a Regione. La scadenza del 22 settembre per presentare liste e candidati è ormai prossima.

Con un centrosinistra che ha vinto quasi ovunque, lo scorso giugno, conquistando i centri maggiori con l’eccezione di Casalmaggiore, sembra scontato che il presidente della Provincia verrà eletto in questo schieramento e Gianluca Galimberti è stato già esplicitamente lanciato alla corsa dal sottosegretario Pd Luciano Pizzetti. Il diretto interessato non ha ancora sciolto le riserve, e gli impegni che si è preso in carico in Comune sono decisamente tanti.  D’altra parte proprio Galimberti ha enfatizzato fin dal suo insediamento il fatto che la città capoluogo dovesse assumersi il compito di guardare al di là dei propri confini territoriali. E la sua prima mossa è stata quella di istituire un assessorato all’Area Vasta (affidato al pizzettiano Andrea Virgilio)  e una dirigenza ad hoc, al momento ancora vacante. Di “candidatura naturale” del sindaco di Cremona al ruolo di presidente parla anche Francesca Pontiggia, volto nuovo del Pd, ala renziana. Tra i motivi che fanno propendere per il sindaco di Cremona una buona parte del Pd (ma non tutto) c’è il fatto che il capoluogo è baricentrico, che una candidatura cremasca (ad esempio del sindaco di Cremona Stefania Bonaldi) sarebbe troppo ‘estrema’ territorialmente rispetto a tutta l’area orientale; e inoltre che qualunque presidente di un comune minore darebbe il ‘la’ a rivendicazione di altri comuni. Galimberti inoltre ha espresso più volte il suo interesse per progetti sovra regionali come il Contratto di fiume (col piacentino) e sta stringendo alleanze con i sindaci del sud Lombardia per le problematche dei treni.

Se il dibattito nel Pd è in corso,  i primi a smuovere le acque sono quelli di Sel- Sinistra Ecologia e Libertà, che chiedono agli amministratori del territorio  la formazione di una lista unitaria delle forze del centrosinistra. “Per un progetto di un’altra Provincia – scrive il coordinatore provinciale Gabriele Piazzoni – è fondamentale una profonda discontinuità politico-amministrativa. Per questo è evidente che nell’interlocuzione fra le forze del Centrosinistra si parta con la costruzione di un chiaro impianto programmatico. Rivolgiamo quindi un appello a tutti quei Sindaci e quei Consiglieri Comunali che si richiamano ai valori della Sinistra e del Centrosinistra per costruire insieme una lista che abbia al centro un programma chiaro che parta dalla prosecuzione della gestione pubblica del ciclo delle acque, passi per un corretto ciclo dei rifiuti, rivolga attenzione alle energie rinnovabili, contribuisca a costruire un sistema socio sanitario e di tutele solidale che vada incontro alle necessità crescenti dei nostri comuni, si ponga il problema di politiche attive per il lavoro e la formazione, delinei un coerente quadro di sviluppo ecosostenibile a partire da una rete di trasporti pubblici ferroviari e stradali adeguati, proponga pratiche amministrative che hanno alla base politiche di trasparenza e legalità. Sinistra Ecologia Libertà vuole costruire una lista di Centrosinistra per il Consiglio provinciale e costruire una candidatura di Centrosinistra per la Presidenza, per questo nei prossimi giorni cominceremo le interlocuzioni con tutti i soggetti che si riconoscono in questo percorso”.

Il centrodestra invece, più che mai spezzettato e con vertici provinciali fortemente messi in discussione dopo la sconfitta delle amministrative, deve ancora iniziare a ragionare  su chi mettere insieme in un’ipotetica lista unitaria e addirittura se proporre o meno una candidatura.  E  decidere se proseguire l’esperienza di Casalmaggiore (dove ex Pdl e Lega Nord insieme hanno vinto) o optare per la scelta in solitaria adottata a Cremona.

g.b.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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