Pendolari, torna l'incubo di ritardi e soppressioni sulla Mn-Cr-Mi
Ritorno dalle ferie traumatico per i pendolari cremonesi, che hanno dovuto tornare a fare i conti con la solita routine fatta di ritardi e soppressioni. Un vero e proprio bollettino di guerra, quello degli ultimi due giorni. Nella mattinata di venerdì, soppressi i due treni da e per Codogno, delle 8.21 e delle 10.10. Intanto il treno che parte da Mantova alle 6.10, diretto a Milano, è partito e arrivato con una ventina di minuti di ritardo.
Non è andata meglio a chi, giovedì sera, rientrava a Cremona con il treno delle 18.20 (da Milano), che è arrivato a Cremona con mezz’ora abbondante di ritardo, a causa di un guasto. Per lo stesso motivo, mezz’ora di ritardo ha avuto anche il Milano-Mantova delle 16.20, e altrettanto il Mantova-Milano delle 16.50. Altra mezz’ora per il Cremona-Piadena delle 17.37. Problemi, del resto, si erano verificati anche nella mattinata di giovedì, quando il treno delle 10.50, da Mantova per Milano, è dovuto partire in ritardo a causa delle presenza di persone sui binari.
Molte le lamentele dei pendolari sui social network, soprattutto venerdì mattina: ritardi, comunicazioni assenti o spesso sbagliate, coincidenze perse. Tante anche le lamentele giunte al deputato cremonese del M5S, Danilo Toninelli, soprattutto per la linea ferroviaria Cremona-Treviglio-Milano. “Purtroppo come parlamentare non ho alcun potere diretto, perché i treni locali dipendono da Regione Lombardia, cioé dal Presidente Maroni e dall’assessore alla mobilità, Cavalli – evidenzia Toninelli in una lettera di risposta inviata agli stessi pendolari -. Sono loro e solo loro a decidere se darvi una mano a rendere il vostro già faticosissimo pendolarismo quantomeno vivibile”.
“La politica – continua il deputato – conosce le scarse condizioni di igiene con cui sono costretti a convivere i pendolari ogni giorno; i ritardi costanti della linea; il materiale rotabile di scarsa qualità. Sono stato e sono un pendolare anch’io, e come voi sto combattendo contro l’arretratezza ed i costi troppo ingenti della viabilità ferroviaria locale”.
Toninelli chiede quindi ai pendolari di sollecitare tutti insieme il ministro, ma soprattutto di scrivere direttamente agli assessori Maroni e Cavalli.
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