Scuola, chiuso il puzzle dei dirigenti Mondini a Liuteria, Filareto al Cpia
Sarà ancora Mirelva Mondini a reggere le sorti dell’Istituto di istruzione superiore Stradivari, che comprende scuola internazionale di liuteria e liceo Musicale. La Mondini, che di fatto non ha mai smesso di occuparsi di questa scuola anche se non come titolare, quest’anno è stata nominata preside del Liceo Manin, ma il 29 agosto le è stato ufficializzato anche l’incarico di reggente dell’istituto di via Colletta. Scuola che resta ancora sottodimensionata e senza il riconoscimento di istituto speciale, rispetto alle secondarie di secondo grado, nonostante le peculiarità: la scuola di liuteria è frequentata in massima parte da alunni stranieri, già scolarizzati e adulti; il liceo musicale è di per sé a numero chiuso. Nonostante queste caratteristiche lo Stradivari, ex Ipiall, non riesce ad ottenere dal Ministero lo status che gli consentirebbe di avere preside e dirigente amministratvo titolari e e con la possibilità di arruolare docenti secondo le effetive esigenze.
Sempre dal 29 agosto anche il Cpia (centro provinciale istruzione adulti) di via Gioconda ha trovato un dirigente, si tratta di Carmine Filareto, già reggente della Media Campi (dove hanno sede i corsi per gli adulti) e attuale preside dell’Einaudi. Attorno all’istituzione del Cpia era sorto un caso all’inizio dell’estate. I genitori della media Campi avevano promosso una raccolta firme – 250 quelle raccolte – per chiedere al Comune che trovasse un’altra sede, dal momento che la scuola media sta continuamente aumentando di sezioni (due prime in più da settembre) e che le attività pomeridiane facoltative si stanno intensificando (corsi musicali, di fotografia ed altro). I genitori temono il sovraffollamento e la carenza di aule e laboratori, anche perchè è presumibile che l’istituzione del Cpia porti più corsi e studenti in via Gioconda di quanti finora ne abbiano ospitati i corsi Eda (Educazione adulti). “A suo tempo ho incontrato i genitori e il dirigente – afferma Maura Ruggeri, vicesindaco, con delega all’istruzione – e l’amministrazione comprende il problema. Si tratta di una questione delicata che abbiamo affrontato da subito, ma fino ad oggi (domenica 31 agosto ndr) non è stato possibile trovare alternative alla Campi perchè eravamo in assenza del dirigente e non conoscevamo nemmeno il numero di frequentati dei corsi. Ci è mancato finora un interlocutore fondamentale per costruire un nuovo percorso per il Cpia. Ci siamo comunque mossi per valutare altre possibili sedi”. Un’idea era già emersa nei colloqui tra genitori, dirigenza della Campi e Comune e cioè l’utilizzo dell’istituto professionale Einaudi per alcuni dei corsi, ma anche altri istituti professionali sarebbero stati esaminati, anche in sintonia con l’età degli studenti dei Cpia (oltre i 16 anni, quando cessa l’obbligo scolastico).
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