Cronaca

Rivolta in carcere, interrogazione del Pd in Consiglio comunale

In seguito alla “rivolta” messa in atto da alcuni detenuti presso la Casa Circondariale di Cremona lo scorso 26 agosto, i consiglieri comunali del Pd Luigi Lipara e Renato Fiamma hanno inviato un’interrogazione a risposta orale al sindaco del Comune di Cremona per portare la vicenda all’attenzione del prossimo Consiglio Comunale.
«In ragione della gravità di quanto denunciato dalle OO.SS. di categoria degli agenti di Polizia Penitenziaria e dei precedenti episodi critici che inducono a ritenere vi siano profondi motivi di disagio sia tra detenuti che per i lavoratori preposti alla loro sorveglianza» evidenziano i due consiglieri – chiediamo al sindaco se l’Amministrazione comunale intenda attivare percorsi di confronto con la Direzione della Casa Circondariale di Cà del Ferro e con l’Amministrazione Penitenziaria al fine di accertare le effettive condizioni della struttura, l’eventuale sovraffollamento, la disponibilità degli organici da adeguare alla sicurezza ed alle attività trattamentali e rieducative dei detenuti nonché le condizioni di igiene e sicurezza per il personale e i detenuti». Nel testo presentato si chiede inoltre se siano ad oggi attivi progetti di collaborazione tra Comune ed Amministrazione Penitenziaria o se, in subordine, vi siano intenti futuri in ordine alla promozione di progetti finalizzati alla rieducazione dei detenuti.

IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE

I consiglieri Luigi Lipara e Renato Fiamma

VISTE
· Le preoccupanti notizie diffuse dagli organi di informazione locali in merito alla “rivolta” messa in atto dai detenuti del carcere di Cremona lo scorso 26 agosto nel corso della quale – stando alle prime notizie diffuse – durante il rientro dal cortile passeggi un gruppo di detenuti armati di spranghe pezzi di vetro e a volto coperto, per evitare di essere identificati, hanno spaccato di tutto, comprese le telecamere di sorveglianza per protestare contro la presunta difficoltà a parlare con gli educatori.

PRESO ATTO
· Che da quanto riportato dalla stampa, solo grazie all’intervento tempestivo e competente degli agenti in servizio sono state scongiurate conseguenze ben peggiori.
· Della pesante denuncia dei sindacati di categoria degli agenti di che sono giunti a definire senza mezzi termini “da troppo tempo la casa circondariale una polveriera pronta ad esplodere”.

RICORDATO
· Che già in passato si sono verificati altri episodi critici all’interno dello stesso istituto di pena e che, da quanto viene riferito quasi quotidianamente gli operatori della Casa Circondariale riscontrano episodi di disagio che sfociano spesso in atti di autolesionismo, ripetuti tentativi di suicidio ed in atteggiamenti fortemente aggressivi sia tra detenuti che nei confronti dei lavoratori preposti alla loro sorveglianza.
· che in numerose occasioni è stata denunciata dalle OO.SS. di categoria la carenza degli organici del personale operante nella casa Circondariale di Cremona.
· Che il Rapporto sullo stato dei diritti umani negli istituti penitenziari e nei centri di accoglienza e trattenimento per migranti in Italia approvato il 6 marzo 2012 dalla Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato sprona la politica ad assumere strategie che – con i tempi e le gradualità necessarie – affrontino strutturalmente il problema detentivo nel nostro Paese.

EVIDENZIATO
· Che la funzione della pena deve essere per legge rieducativa
· Che nell’impegno della coalizione di centrosinistra a rendere la nostra città più vivibile non può essere trascurata la condizione di chi, sia esso operatore o detenuto, vive all’interno della struttura carceraria.

INTERROGA IL SINDACO E L’ASSESSORE DI COMPETENZA IN
MERITO A:
· Se l’Amministrazione Comunale intenda attivare percorsi di confronto con la Direzione della Casa Circondariale di Cà del Ferro e con l’Amministrazione Penitenziaria al fine di accertare le effettive condizioni della struttura, l’eventuale sovraffollamento, la disponibilità degli organici da adeguare alla sicurezza ed alle attività trattamentali e rieducative dei detenuti nonché le condizioni di igiene e sicurezza per il personale e i detenuti.
· Se siano ad oggi attivi progetti di collaborazione con l’Amministrazione Penitenziaria o se, in subordine, vi siano intenti futuri in ordine alla promozione di progetti finalizzati alla rieducazione dei detenuti.

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