Cronaca

La Lega Nord alza i toni: 'Chiudere Centri islamici'

Sopra, un’immagine di Bosnic a Cremona tratta dal video pubblicato su Youtube

La Lega Nord alza i toni sulla questione dell’Imam Bilal Bosnic che nel 2011 ha fatto tappa a Cremona e a Motta Baluffi per delle prediche e che oggi può dirsi a tutti gli effetti estremista alla luce delle sue recenti affermazioni in favore dell’Isis. Intanto si apprende in queste ore che la Questura era già da tempo a conoscenza delle registrazioni video pubblicate su Youtube e che ha a disposizione la traduzione delle parole dell’Imam, dalla quale non emergerebbe nulla di aggressivo o pericoloso. Resta la preoccupazione per la pubblica svolta integralista dell’Imam, che potrebbe indurre qualcuno a interessarsi ai suoi proclami.

“La vicenda delle prediche alla moschea di via Bibaculo il 26 novembre 2011, da parte dell’Imam estremista Bilal Bosnic, ora aderente all’Isis, conferma che anche stavolta eravamo dalla parte della ragione noi della Lega Nord, primi a denunciare pubblicamente la pericolosità dei ‘Centri culturali Islamici'”, si legge in una nota diramata nel primo pomeriggio di lunedì dalla segreteria di Cremona del Carroccio. “In realtà – dichiara Alberto Mariaschi, segretario cittadino – dietro a questi centri, si nascondono Moschee vere e proprie, in barba alla legge italiana e andrebbero chiusi senza se e senza ma. In merito, stiamo elaborando una mozione, da presentare in Consiglio Comunale, per la loro chiusura. Continuare a portare da noi, caso unico in tutto il mondo, presunti profughi, la maggior parte islamici, senza poterli monitorare attentamente all’entrata del Paese, come normale prassi in qualsiasi stato civile, facilita i terroristi che approfittano per ‘mischiarsi’ ai clandestini. Di certo, in questo modo, non si aiuta il lavoro di contrasto al terrorismo delle Forze dell’Ordine”.

“Vorrei ricordare – prosegue Mariaschi – che  proprio a Cremona già nel 2002, fu scoperta la prima cellula islamica in Italia legata ad Al Qaeda con l’iman dell’epoca e furono accertati in preparazione atti di terrorismo al Duomo di Cremona e alla metropolitana di Milano. Senza contare la madrasa di via Massarotti, che addestrava i bambini all’odio per gli occidentali. Dove erano e dove sono i politici nostrani che prima con le precedenti amministrazioni, da Bodini, passando per Corada e in perfetta continuità Perri, si sono genuflessi codardamente di fronte all’Islam e hanno concesso spazi e possibilità di predicare l’odio nei nostri confronti?. Vogliamo capire se anche con la giunta Galimberti dovremo assistere a penosi atti di prostrazione verso l’Islam, come quello della stretta di mano all’Imam Mourad Trabelsi, tunisino condannato per terrorismo, o al vergognoso gesto dell’ex assessore Ceraso all’inaugurazione del sedicente Centro Islamico ‘La Speranza’ di via San Bernardo. La signora, coperta col velo islamico in segno di ‘rispetto’, di fatto ha accettato l’imposizione del Corano nel rapporto fra uomo e donna e di prevaricazione dei suoi diritti”.

“Ricordiamo – si legge infine nella nota del Carroccio – che l’Islam è fondato anche sulla superiorità dell’uomo sulla donna, ed è una religione totalizzante tutti gli aspetti della vita dell’uomo. Pertanto, come può valere con loro la nostra formula ‘la legge è uguale per tutti’ se l’islamico ritiene la donna un essere ‘impuro e contaminato’? Noi non ci fidiamo delle false aperture e condivisioni della comunità islamica alle loro iniziative, o alle loro ipocrite condanne agli episodi di sangue e violenza nei nostri confronti: i fatti ci hanno dato e ci danno ragione, e basterebbe questo per farci comprendere che  l’integrazione a queste condizioni è impossibile da realizzare e porterebbe solo a distruggere il nostro tessuto sociale al fine di creare un nuovo stato islamico”.

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