Cronaca

Eliminare il vincolo del pareggio di bilancio Raccolta firme di Sel

Entra nel vivo la campagna referendaria organizzata da Sinistra Ecologia e Libertà, per i quattro referendum che mirano a combattere le politiche di austerità. I banchetti saranno disponibili per la raccolta firme in corso Campi sabato 2 e domenica 3 agosto dalle 9.30 alle 12.30 oppure tutte le sere dal 2 al 11 agosto presso l’Arci Festa alle Colonie Padane. Lunedì scorso, per presentare le motivazioni dell’iniziativa, erano intervenuti il coordinatore cittadino di SEL Lapo Pasquetti, l’on. Giovanni Paglia, Capogruppo di Sel in commissione Finanze alla Camera dei Deputati e Mimmo Palmieri, segretario provinciale della Cgil di Cremona. Il sindacato infatti è tra i promotori della campagna referendaria.
I referendum puntano a rimuovere l’assurdo obbligo del pareggio di bilancio in costituzione, approvato in tempi record e senza un’autentica discussione parlamentare nel 2012. “Finalità dei promotori – afferma il segretario provinciale Gabriele Piazzoni –  è abolire le regole, non previste dalla Carta repubblicana né dai trattati europei firmati dal’Italia, che applicano in modo rigido e miope il principio del pareggio fra entrate e uscite. Una lettura ortodossa e integralista dell’austerità finanziaria adottata dalle istituzioni comunitarie che produce strategie vessatorie e per l’economia, il lavoro, lo sviluppo del nostro Paese. Con questi quesiti referendari sarà possibile dare una spallata a quell’ottusa austerità fatta da maggiori tasse e da tagli alla spesa che, in questa fase di recessione, peggiora il quadro della finanza pubblica, genera ulteriore disoccupazione, disgrega il tessuto sociale, frantuma le istituzioni pubbliche nazionali.
“Quando una persona perde il lavoro – ha detto Paglia –  è inutile e controproducente chiedergli di diminuire i debiti, si peggiora solamente la situazione, l’unica cosa che si può chiedergli è di non aumentarli e di destinare i suoi sforzi a trovare un modo per uscire dalla situazione di difficoltà e  quando si sarà ripreso gli si chiederà di diminuirli. Allo stesso modo deve essere per lo Stato, chiedere all’Italia di diminuire il proprio debito pubblico in questo momento di estrema difficoltà economica porta solo ad una spirale che comporta un peggioramento della crisi economica. Questo è lo spirito dei referendum”.
Mimmo Palmieri ha toccato i temi del blocco degli stipendi e delle pensioni, aumento della pressione fiscale, tagli al welfare: tutte misure che hanno raggranellato decine di miliardi negli ultimi anni, miliardi che non si sa che fine hanno fatto, perché sono stati tutti assorbiti dal tentativo di ridurre il debito pubblico in piena crisi occupazionale e dei consumi, cosa che ha portato ulteriore disagio economico e alla fine meno tasse incassate dallo Stato, con conseguente peggioramento dello stato dei conti pubblici. “Occorre uscire da questa spirale autodistruttiva e i referendum sono uno strumento per farlo, per questo la CGIL ha dato il suo pieno e convinto appoggio all’iniziativa referendaria”.

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