Cronaca

Tari e Tasi: salasso anche per le famiglie ma nessuna protesta

Nessuna protesta ad alta voce, nessuna rimostranza contro il caro tasse. Ma le nuove Tari e Tasi hanno colpito duro anche le famiglie, quelle numerose in particolare, che si sono viste togliere le agevolazioni per i figli (50 euro in meno per ciascuno) previste invece nella vecchia Imu prima casa (sostituita dalla Tasi) e che invece vengono penalizzati nella Tari in quanto ogni componente della famiglia pesa in misura crescente sia sulla parte variabile che su quella fissa della tariffa. Per fare un esempio: un appartamento da 100 mq con tre componenti paga 136,62 euro (compreso il contributo provinciale del 5%); una famiglia di sei componenti con casa leggermente più grande, 120 mq, 223,47 euro. “E non è nemmeno una questione di pagare di più per gli spazi pro capite – spiega Roberto Vitali, rappresentante dell’Associazione Famiglie numerose – perchè ciascun componente della famiglia di tre persone, in questo esempio ha a disposizione 33 mq; nella famiglia di sei componenti i metri quadrati a testa sono 20. E’ indubbio poi che mentre per le utenze non domestiche il pagamento della Tari rappresenta un mancato utile, che quindi non finisce nella tassazione, per la famiglia si tratta di una spesa pura, di una perdita secca. Non ci vogliamo mettere in contrapposizione con le categorie del commercio, del terziario o dell’artigianato, ma questo è un dato su cui riflettere”.

Ciononostante non c’è stata nessuna mobilitazione da parte dell’Associazione, presieduta a livello provinciale da Guido Bellini. “A differenza di altre realtà nazionali – spiega ancora Vitali – ci siamo riuniti e abbiamo deciso di non protestare aggiungendoci alla lista delle categorie che stanno facendo azione di lobby. Dopo una serrata discussione abbiamo deciso di soprassedere, in quanto i tempi di insediamento della nuova Giunta e le scadenze non avrebbero comunque permesso un indirizzo diverso da quello già deciso”. Un tentativo di parlare direttamente col sindaco Galimberti del problema era stato fatto, il 19 giugno, con la richiesta di un appuntamento che poi è è rimasto lettera morta. “Le famiglie hanno sommessamente subito rispetto ad un’amministrazione appena insediata, ma di certo l’aspettativa verso il sindaco Galimberti è ben diversa“, conclude Vitali.

A livello nazionale invece delle azioni ci sono state. Sul fonte Tasi, ad esempio, la decisione del Governo di togliere le detrazioni per figli a carico della precedente Imu è stata fortemente contrastata dall’associazione con un’iniziativa a livello nazionale, lettere rivolte a sindaci e assessori, per sollecitarli, come hanno fatto in alcune città, a tenere conto dei carichi di famiglia, esistendo una certa discrezionalità su come applicare i parametri. Comuni come Venezia, Ferrara, Vicenza, Latina, Bergamo Torino, hanno introdotto infatti dei correttivi.

Evidentemente la forza delle associazioni di categoria (Confesercenti, Ascom, Cna, quelle che finora hanno gridato di più)  è ben diversa da quella delle famiglie. Tant’è che proprio ieri Confesercenti ha annunciato di aver raggiunto quota 300 nella petizione al Comune per rivedere la Tari a carico delle imprese. Tra le proposte correttive, c’è anche quella di “riequilibrare la ripartizione percentuale dei costi tra utenze domestiche ed utenze non domestiche”.

g.b.

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