Sentenza Tamoil, Ruggeri: 'si usi il risarcimento per aiutare i lavoratori'
Nella foto, il gruppo dei Radicali con Gino Ruggeri
Sulla sentenza Tamoil è intervenuto Gino Ruggeri, il cittadino cremonese che si è costituito parte civile al posto del Comune e che si è visto riconoscere una provvisionale di un milione per il Comune proprio grazie alla sua decisione di costituirsi parte civile. In merito, Ruggeri ha detto che “la somma non potrà essere utilizzata dal Comune in alcun modo per coprire buchi di entrate correnti, ma nemmeno per soluzione estemporanee. La prima urgenza deve riguardare quei lavoratori che hanno perso il lavoro e sono stati colpevolmente abbandonati da politici e sindacati attenti solo a piccole convenienze di parte”.
“Sette anni fa ad indagine giudiziaria appena iniziata”, ha poi ricordato Ruggeri, “l’allora deputato radicale Maurizio Turco ebbe a dire: ‘non siamo magistrati e non abbiamo l’onere della prova. Possiamo solo dire con Pasolini: noi sappiamo chi sono i responsabili dello scempio ambientale e di vite umane, ma non abbiamo (ancora) le prove'”.
“Oggi”, ha continuato Gino Ruggeri, “possiamo affermare che solo la cocciutaggine radicale ha consentito di arrivare a questo primo successo. Ora che l’accertamento della verità è iniziato e ha trovato una prima, parziale verifica con l’esito positivo del procedimento giudiziario, è tempo che la comunità cremonese e chi oggi la rappresenta rialzino la testa per rivendicare il proprio diritto di vivere in un ambiente anche politicamente salubre. Questo sarà possibile solo se sarà restituito ai cittadini il diritto alla conoscenza di questa ‘storia inquinata’”.
Un ringraziamento all’esponente radicale è arrivato anche dal sindaco Gianluca Galimberti che si è dichiarato disponibile ad un incontro. “Come avevo detto pubblicamente a suo tempo”, si legge in una nota del sindaco, “sarebbe stato opportuno che il Comune di Cremona si fosse costituito parte civile”.
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