Cronaca

Acqua, contratto di servizio quasi ok, Grontardo: fogne nuove

Padania Acque e Ato (Ambito territoriale ottimale, l’organo della Provincia competente per l’idrico) stanno limando gli ultimi dettagli del contratto di servizio per l’affidamento della gestione integrata del servizio. Un percorso lungo che si sta concludendo, probabilmente già entro questa settimana. Superati gli ostacoli di natura politica all’affidamento in house, la strada per consegnare impianti di captazione, potabilizzazione, depurazione e relative fognature ad un unico gestore, sembra cosa fatta. Questo sbloccherà l’impasse nel quale da anni si trovano gli oltre 100 piccoli  e piccolissimi comuni della provincia (fanno eccezione i tre centri maggiori di Cremona, Crema, Casalmaggiore) che non hanno potuto effettuare interventi manutentivi per rispetto del patto di stabilità e per il veto a contrarre nuovi mutui. La differenza di passo rispetto a questa situazione è che il gestore unico è l’unico soggetto autorizzato per legge ad effettuare interventi pagandoli con la quota di tariffa accantonata a questo scopo. Paradossalmente il denaro c’è, nelle casse dell’Ato, ma finchè contratto di servizio e affidamento non sono scritti nero su bianco, gli interventi non possono partire. Buone notizie comunque stanno già arrivando per il comune di Grontardo, uno dei casi eclatanti di deterioramento delle fognature, dove è stato finalmente pubblicato il bando di gara per il rifacimento del collettore fognario di via Trento. Importo a base d’asta 305mila euro, oneri per la sicurezza 8.340, con conclusione dei lavori in tre mesi dall’aggiudicazione. Uno di quegli interventi urgenti e improcrastinabili per i quali si era giunti a una quasi rottura qualche mese fa tra la stessa Padania Acque e management Ato /Provincia.

Ora la tabella di marcia prevede entro fine luglio – primi di agosto la conferenza dei comuni soci di Padania per il via libera al contratto di servizio. Restano da superare alcuni scogli di natura tecnica, in quanto la presa in carico e quindi l’assunzione di responsabilità di centinaia di impianti in tutta la provincia, non è cosa lineare. Per questo si arriverà a concordare coi comuni un periodo transitorio di validità del contratto di servizio, che servirà ai tecnici di Padania per capire esattamente quali sono le condizioni ‘di salute’ degli impianti affidati. La natura transitoria del contratto non è da confondere con il carattere definitivo dell’affidamento, che sarà ventennale (ma la legge su cui la Regione sta iniziando a ragionare potrebbe portare il periodo addirittura a 30 anni).

In prospettiva, ma poi non così lontana, Padania Acque Patrimoniale e Padania Acque Gestione potrebbero tornare ad essere un’unica società, portando all’unificazione di due consigli di amministrazione.

giuliana biagi

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