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L'OPINIONE – Pos e Canone Rai: che gran brutti pasticci!

Parto da lontano ma faccio presto. E parto con un epigramma di Curzio Malaparte (1898-1957), vecchio alpino tesserato Pci in punto di morte (la tessera gliela consegnò Togliatti in persona). Eccolo: ”La Repubblica, ahimè, sta molto male:/ha già chiamato il prete al capezzale./Or ch’è in punto di morte, al Padreterno/l’anima affida e sol nel Papa spera./E credi che se muore andrà all’inferno?/Credo che se non muore andrà in galera”. Malaparte scriveva queste cose 65 anni fa. Sono ancora di attualità.

Prendiamo gli ultimi pasticci: il Pos obbligatorio e il canone bis della Rai. Due vessazioni di Stato. Due colpi di sole del Governicchio. Una stangata. L’ennesima. L’avidità di lorsignori è senza fine. A gennaio hanno rincarato gli alcolici,a marzo i carburanti, in ottobre ci aspettano le sigarette. Il rilascio del passaporto costa il doppio (da 40,29 a 73,50 euro) escluso il costo del libretto. Le aliquote sulle rendite finanziarie da martedi 1 luglio sono ritoccate dal 20 al 26%.L’aumento di gasolio e benzina è già stato pianificato per settembre mentre le vendite dei carburanti  “sono crollate di oltre 9 miliardi di litri  dall’inizio della crisi”. Lo dice il presidente di Assopetroli;lo conferma,nel suo piccolo,  anche il  mio benzinaio sotto casa. E veniamo alle due  ultime chicche.

Il Pos obbligatorio – E’ l’ennesima stangata di un Paese scappato di mano. Da lunedi (30 giugno) artigiani e commercianti,negozianti e professionisti,hanno l’obbligo di accettare pagamenti con bancomat o carta di credito. Purchè la somma da pagare sia superiore a 30 euro. Lo impone un decreto legge del 2012 emanato dal governo Monti .Diceva SuperMario,l’uomo che aveva il coraggio di don Abbondio:”Servirà per incoraggiare la crescita”. Scusi,la crescita di chi? Il Pos doveva scattare il 1° gennaio scorso,niente da fare. Il Pos è stato fermato dalle proteste di commercianti e ordini professionali  vari. Amen. Poi è arrivato  Lettanipote,il premier portato in palmo di mano da zio Gianni e da nonno Giorgio;mentre stava facendo le valigie incalzato dal Rottam’attore , ha (demo cristianamente) disposto un rinvio di sei mesi. Il cerino è così finito in mano al Narciso di Firenze.Mi viene in mente il comma 22 di Josep Heller: i matti sono esentati dal servizio militare ma chi fa domanda per essere esentato dal servizio militare non è matto. Piccola parentesi: le banche oggi fanno pagare 115 euro l’installazione del Pos da tavolo,poi pretendono un canone mensile di  24 euro ed una commissione del 2,19% su ogni  transazione.Un dettaglio (si fa per dire): per chi si rifiuta di usare il Pos non ci sono sanzioni.E’ meraviglioso.

Il doppio canone – Non bastavano le tasse e tassette che sappiamo, la raffica di bolli e balzelli che stanno mettendo in ginocchio l’economia  e il morale della gente. No,evidentemente non bastavano perché si è messa a fare la furbetta pure la Rai. Migliaia di italiani hanno ricevuto (e stanno ricevendo) una lettera che li invita a pagare fantomatici canoni ( da  407,35  euro) in quanto possessori di  computer in grado di ricevere immagini  televisive.L’ondata dei bollettini è franata su  Partite Iva,commercianti,artigiani,agenti di commercio,società anche non operative e,addirittura,domiciliate presso studi professionali. La Rai è affamata di denaro,”spara nel mucchio” come dice il senatore Maurizio Rossi. Nel mirino sono finiti gli otto “esattori di Stato” che “vogliono il canone farsa”. Sono i consiglieri della Rai.  Tra gli otto c’è la figlia di Tobagi (in quota Pd),l’ex magistrato Gherardo Colombo e Antonino Verro (in quota centrodestra). La tv pubblica,colpita dal taglio di 150 milioni di euro deciso dal governo,è a caccia di nuovi fonti di ricavo.E cerca di metterci (ancora!) le mani in tasca. Dopo il canone ordinario ecco il canone speciale. La Rai non pensa a vendere pezzi di azienda (come le quote da RaiWay,ad esempio).No,va all’attacco del canone “non domestico”. Cerca 100 milioni,almeno. Troverà rogne. E forse frenerà. Senza rossori. Non è meraviglioso?

Enrico Pirondini

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