Politica

Sel Cremona condanna i parlamentari scissionisti

La Federazione della provincia di Cremona di Sinistra Ecologia Libertà si è riunita in una assemblea aperta a tutti gli scritti nella giornata di Domenica 22 giugno per confrontarsi in merito alla situazione nazionale del Partito che sta affrontando la fuoriuscita di alcuni parlamentari che hanno deciso di lasciare Sel per confluire chi nel gruppo misto chi nel Partito Democratico. “Gli iscritti e i simpatizzanti di Sel censurano all’unanimità il comportamento di questi parlamentari, che senza alcun confronto interno con il corpo del partito, dimostrando uno scarso rispetto della comunità che li ha sostenuti e che li ha eletti, hanno deciso di lasciare il partito – fa sapere la Federazione cremonese -. Sinistra Ecologia Libertà proseguirà nella sua azione politica, rilanciando la necessità di una Sinistra in grado di continuare a lottare per la conquista delle libertà individuali, contro la precarizzazione del lavoro e per una società che sappia trovare uno sviluppo ambientalmente sostenibile.

Sel continuerà a battersi per una alternativa al governo delle larghe intese, proseguendo la propria attività attraverso le migliaia di consiglieri e assessori comunali e regionali, sindaci e parlamentari eletti in questi 4 anni di vita del Partito, consapevoli che se la prospettiva politica del Centrosinistra ad oggi ha subito una battuta d’arresto sul piano del governo nazionale, è una realtà che vive e governa migliaia di Comuni e oltre la metà delle Regioni del nostro Paese. Siamo certi che da questa brutta vicenda il partito ne uscirà più forte di prima proseguendo il buon lavoro fatto dalle amministrazioni locali governate dal Centrosinistra e rilanciando il proprio ruolo di Partito di opposizione al Governo delle larghe intese di Renzi.

Il Governo troverà il nostro appoggio sulle misure positive che vanno incontro alle necessità dei cittadini, quali gli 80 euro di sgravi fiscali in busta paga, ma troverà la nostra più ferma opposizione sulle misure che riteniamo dannose, quali il decreto Poletti che aumenta la precarietà del lavoro e condanna i giovani a vivere costantemente sotto ricatto dei propri datori di lavoro, lascindoli senza la possibilità di costruirsi un futuro certo e stabile”.

Sulla questione è intervenuto anche il parlamentare cremonese Franco Bordo, che ha ribadito come “E’ indubitabile che Sel, a partire dalla base degli iscritti e dal milione abbondante di persone che guarda con favore al nostro partito, sia scossa: anche io sono in questa situazione. Devo ammettere che quando la politica è, come per il sottoscritto, un momento certamente pubblico ma al contempo una passione, un modo di vedere il mondo e, ancora più, di immaginare in esso il cambiamento sulla base dei propri valori fondanti, allora è complicato distinguere il mero fatto politico da quello più schiettamente umano.

Credo che sia normale, soprattutto in considerazione dell’animo di Sel che è sostanzialmente legato alla ricerca dell’equità e della giustizia sociale, in un’ottica di sviluppo ecologico e con la prospettiva dell’incremento delle libertà individuali, soffrire in un momento di smarrimento. Tutto della nostra visione è troppo distante dalla politica come luogo di esercizio e di conquista del potere per non porsi interrogativi seri rispetto a questi compagni che hanno deciso per un’altra strada. Sbagliata. E’ sbagliata innanzitutto perchè profondamente in contraddizione con quanto anche loro hanno costruito fino a qui, oltre che essere un grossolano errore politico.

Tuttavia è l’esercizio della libertà, valore sommamente considerato all’interno del nostro partito, che li conduce dove vogliono andare: l’invito a tutti quanti noi è quello di considerare con calma e vera lucidità la situazione e tenere come stella polare i motivi per cui, quattro anni fa, abbiamo fondato Sinistra Ecologia Libertà. Insieme. Questa vicenda deve essere per noi tutti l’occasione che non possiamo permetterci di sprecare per riconsiderare il nostro modo di incidere sulla politica italiana: abbiamo in compito di riproporci con maggiore incisività, con più determinazione e con un nuovo slancio fattivo e meglio organizzato così da riaffermare l’azione che continuo a reputare necessaria e fondamentale di Sel: essere una catena trasmissiva delle istanze sociali che partono dalla multiforme base del nostro Paese che è composta dalle associazioni, dal volontariato, dal mondo del lavoro, dai lavoratori e dai sindacati, dai giovani e dal mondo della scuola e dell’università: da tutti quanti, quotidianamente, si sporcano le mani per mandare avanti l’Italia. Il cambiamento vero passa necessariamente da qui e noi non possiamo farci trovare distratti, oppure stanchi o scoraggiati tantomeno perchè qualcuno dei nostri compagni ha deciso, liberamente, per un’altra strada.
Noi vogliamo questa Politica e sappiamo che il nostro è un ruolo rischioso e che esige attenzione: riconoscere tutto questo e dargli spazio”.

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