Caso Tamoil, Arpa dopo l'udienza: 'Parole estrapolate'
Arpa Lombardia interviene direttamente con una nota ufficiale dopo l’udienza del processo Tamoil nel corso della quale l’avvocato Alessio Romanelli, legale di parte civile che assiste Gino Ruggeri, ha mostrato al giudice Guido Salvini il documento di un incontro tecnico risalente al 2005 in cui emerge, secondo quanto affermato in aula dall’avvocato, che “il Comune chiedeva discrezione nell’esecuzione delle indagini esterne per non creare allarmismo nella popolazione, e Arpa, in pompa magna, proponeva di giustificare il posizionamento dei piezometi nelle società sportive come indagine preliminare per la nuova avanconca del porto”. Per l’avvocato Romanelli, “si voleva nascondere alla popolazione l’inquinamento in atto”.
“Con riferimento all’articolo apparso oggi sul vostro quotidiano dal titolo ‘Clamoroso: L’Arpa cercò di camuffare lo scopo dei piezometri’ riteniamo doveroso – si legge nella nota di Arpa – un chiarimento a tutela della professionalità e serietà degli operatori dell’Agenzia. L’attività di Arpa nell’ambito della vicenda Tamoil non si è esaurita con qualche incontro tecnico, ma si è sviluppata nel corso di tanti anni. L’estrapolazione di un’unica frase, pronunciata in uno dei molti incontri tecnici, non può in alcun modo ritenersi rappresentativa del volume e della qualità del lavoro svolto e risulta lesiva dell’immagine dell’Agenzia. Se è vero che nell’articolo vengono fedelmente riportati alcuni stralci degli interventi degli avvocati di parte civile nell’udienza di ieri, è nel titolo che si ravvisa una scorretta enfatizzazione, confidiamo involontaria, riferita a quella che è l’interpretazione di un fatto specifico da parte dell’avvocato Romanelli”.
Prosegue l’Arpa: “Nel particolare, la relazione cui l’avvocato fa riferimento è una nota del Dipartimento di Cremona, inerente l’incontro tecnico del 12/05/ 2005, preliminare alla Conferenza dei Servizi svolta il 04/08/2005. Durante l’incontro, Arpa aveva evidenziato la necessità, ‘nell’immediato futuro’ di ‘circoscrivere il plume dell’inquinante nelle matrici ambientali’ e, in CdS l’Agenzia aveva confermato la necessità di estendere l’indagine a tutte le aree confinanti con lo stabilimento. L’indagine doveva essere effettuata, con accertamenti specifici nelle aree esterne alla raffineria, tramite la realizzazione di piezometri per il campionamento e analisi chimica dei terreni e delle acque di falda”.
“Nell’incontro tecnico del 12/05/2005, il Comune di Cremona, in qualità di Ente procedente, chiedeva ‘discrezione nelle indagini esterne , per non creare allarmismo nella popolazione’. Ed è dunque a questa richiesta – conclude Arpa – che si riferisce la frase riportata dall’avvocato Romanelli: ‘Arpa: proponeva di giustificare il posizionamento dei piezometri nelle società sportive come indagine preliminare per la nuova avanconca del porto'”.
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