Chiusura inceneritore, Lgh annuncia battaglia contro il suo azionista
E’ consegnata in una ‘lettera ai posteri’ su Facebook dell’ex assessore all’Ambiente Francesco Bordi del 29 maggio – quattro giorni dopo l’esito del primo turno delle votazioni – la prima gatta da pelare che la nuova amministrazione comunale dovrà affrontare sul tema dell’inceneritore. Lgh non intende accettare senza battere ciglio le decisioni in merito all’eventuale spegnimento dell’impianto di San Rocco, avviate con la firma del protocollo regionale pre-elettorale tra Comune, Provincia e Regione Lombardia. In una nota inviata al Comune il 20 maggio scorso, la holding avvisava l’azionista di non “potere esimerci dall’obbligo di valutare ogni azione necessaria a salvaguardia degli interessi delle scriventi società”. Questo perchè in quel protocollo “si è omesso di procedere ad una analisi degli inceneritori / termovalorizzatori installati nel territorio della Regione … ma si è deciso di considerare … il solo impianto di proprietà di LGH, senza che di ciò sia stata fornita alcuna motivazione”. Una sorta di avviso preventivo, che l’ex assessore ha voluto rendere pubblico, a stralci, quando ormai la campagna elettorale era finita e, con il voto del primo turno, si poteva intuire che l’amministrazione Perri che di quel protocollo è firmataria, sarebbe caduta.
Il tema è uno di quelli delicati per la neo-maggioranza, all’interno della quale c’è la componente di sinistra che non ha mai fatto sconti sul ruolo delle partecipate. Commenta infatti Giacomo Bazzani, Rifondazione Comunista e in lista con Sinistra- Energia Civile: “Io sono tra quelli che disse, sin dal primissimo istante e pure da dentro il CdA di Aem Spa, che la patrimonializzazione di LGH sarebbe stata disastrosa in termini non solo di controllo da parte dell’Amministrazione Comunale sulla qualità dei servizi pubblici passati armi e bagagli a Lgh ma pure per quanto riguarda la possibilità di decidere sugli stessi. Lo dimostra, senza alcuna ombra di dubbio, quello che Lgh e Aem Gestioni “minacciano” in quella lettera: In pratica il mostro che bipartisanamente è stato creato ormai vive di vita propria ed è disposto ad andare alla guerra per tutelare i suoi interessi, fa nulla se questi interessi non coincidono con quelli dei cittadini che, anche per l’annunciato programma triennale di chiusura dell’inceneritore, hanno dato fiducia a Gianluca Galimberti. Spero che il neo sindaco avochi a se la delega sulle partecipate sennò temo che si apra un gran bel problema, soprattutto con il suo grande ed “ingombrante” alleato nella cui pancia, non scopro di certo l’acqua calda, rimestano ancora gli “aziendalisti” che, se lasciati un momentino liberi, ti privatizzerebbero pure le gelaterie”.
Entro giugno, con l’approvazione del bilancio consuntivo, Aem Spa dovrà rinnovare il proprio vertice e il compito di individuare il sostituto di Franco Albertoni spetterà al neo sindaco Galimberti, persona poco incline a farsi influenzare dai partiti. Un cambiamento drastico potrebbe avvenire anche in Lgh, con il ribaltone avvenuto a Pavia.
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