Cronaca

Davigo a San Vitale 'Contro corruzione leggi impotenti'

foto Sessa

Il proliferare di norme, di leggi e adempimenti a carico dei dipendenti pubblici non serve a contrastare il fenomeno della corruzione nell’amministrazione pubblica. Un quadro disarmante e disilluso, che fa capire come corruzione e concussione siano ancora “sistema” in Italia, in quanto pagare una mazzetta per ottenere dei favori, o proporre transazioni ‘di favore’ a imprenditori inadempienti, non sono percepiti come reati. L’ex procuratore  di Mani Pulite Piercamillo Davigo è a Cremona oggi, 12 giugno, in san Vitale per un incontro con i dipendenti dell’amministrazione provinciale  su onestà e trasparenza promosso dalla dirigenza. Davigo, attualmente magistrato presso la Cprte di cassazione, non fa sconti al sistema politico e anche a quello giudiziario. Le leggi ci sono, ma non servono a contrastare fenomeni in cui nessuno ha l’interesse a sporgere denuncia. E anche quando una denuncia c’è, vengono formalizzate le accuse e si apre il processo, sia nei casi di concussione  che di corruzione l’elemento probatorio è difficile da far valere nel sistema processuale vigente. Le infiltrazioni mafiose che di corruzione si nutrono, esistono, al nord come al sud: la malavita si annida dove il terreno è fertile e le ricche regioni settentrionali non ne sono immuni, ha detto ancora il magistrato, riempiendo il suo intervento di esempi concreti e di riferimenti alla cronaca, purtroppo anche di questi mesi e giorni. L’aspetto più disarmante delle affermazioni di Davigo è che la politica e la società stessa non siano in grado di modificare sostanzialmente il sistema, pur conoscendone le tante storture.

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