Si accumulano i ritardi sulla Mn-Cr-Mi Cinque giorni ininterrotti di disagi
E’ un’Odissea senza fine quella dei pendolari cremonesi, che con l’introduzione del nuovo treno Vivalto – il secondo – sulla linea Mantova-Cremona-Milano, anziché un beneficio in termine di confort e puntualità hanno subito un netto peggioramento della situazione: siamo ormai a cinque giorni ininterrotti di ritardi che superano la mezz’ora. Il disagio, del resto, è esteso un po’ a tutte le corse lungo la linea. Anche la mattinata di martedì non è iniziata nel migliore dei modi, con ritardi vicini alla mezz’ora un po’ per tutti i treni, a partire proprio dal nuovo arrivo, il 2650 partito da Mantova alle 6.41, che è arrivato a Milano con oltre mezz’ora di ritardo. «Dopo un venerdì nero e un lunedì ancora più nero, finalmente arriva puntuale il 2650 a Cremona – racconta Diego Mezzadri, pendolare cremonese -. Il peggio doveva ancora arrivare: abbiamo dovuto fare fermate straordinarie a Casale e Secugnago, naturalmente senza che ci avessero informato in merito, con precedenza al treno in arrivo da Bologna e al Passante a Lodi. Più di 35 min di ritardo e probabilm perderò un volo”. In una situazione come questa, si lamenta Mezzadri, “i pendolari dovrebbero pagare serenamente 102 euro al mese? Accettare senza agitarsi questa insostenibile situazione? Come possiamo far capire a chi di dovere che questa situazione non è più sostenibile?”. Molti i commenti negativi anche sui gruppi di pendolari su Facebook: chi ha perso una coincidenza, chi si lamenta della scarsità di informazioni, ecc.
In mattinata problemi anche sulla linea per Brescia, a causa di un guasto ad uno scambio, che ha provocato ritardi di oltre 30 minuti.
Tutto questo dopo un lunedì che già non era iniziato bene e un fine settimana ancora peggiore: già da venerdì sera le cose hanno iniziato ad andare male, con il treno di ritorno verso Cremona in ritardo di 35 minuti a causa di un guasto al locomotore del suddetto convoglio. Sabato le cose non sono andate meglio, e domenica la giornata è stata all’insegna delle cancellazioni di treni, di cui alcuni rimasti fermi a causa di improvvisi guasti, tra le lamentele dei pendolari per l’assenza di comunicazione in merito.
Ciliegina sulla torta, nella mattinata di lunedì l’ennesimo problema si è verificato proprio con il 2650 partito da Mantova alle 6.41 e in arrivo a Milano alle 8.40: dopo essere stata annunciata mezz’ora di ritardo, molti pendolari sono scesi, ma nel frattempo il convoglio è arrivato e ripartito, lasciando diverse persone a piedi. Poco più di 20 minuti di ritardo anche per i convogli in partenza da Mantova alle 8.50 e alle 14.50. E in serata, il treno del ritorno a casa per moltissimi pendolari, atteso per le 19,25, è arrivato dopo le 20.
“Dopo la pessima giornata di venerdì, i problemi di sabato, le cancellazioni per guasti di domenica ed i ritardi per problemi al materiale di questa mattina, vorrei capire come la mia dichiarazione di ‘diffidenza’ nei confronti del nuovo materiale rotabile possa essere considerata da ‘Denuncia per Procurato Allarme’ – attacca il portavoce del comitato InOrario, dopo aver ricevuto critiche in merito alle proprie lamentele -. Io direi che si potrebbe invece ipotizzare una ‘Denuncia per Iterruzione di Pubblico Servizio’ ai danni della società, che non permette a persone che hanno pagato regolarmente biglietto e abbonamento di poter usifruire di quanto aspettato”.
Sui nuovi treni, peraltro, permangono anche i problemi relativi alla scarsità di spazi, che spesso costringono i pendolari a stazionare nei corridoi o a tenersi le valige in braccio.
l.b.
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