Politica

Dietrofront della Lega Salvini: 'Scelta sofferta ma necessaria'

A sorpresa, mercoledi 28 maggio, arriva il dietrofront della Lega, che solo poche ore prima aveva deciso a livello locale,  dopo un turbolento direttivo, di non dare il proprio sostegno a Perri. Un dietrofront successivo alla telefonata, presso il quartier generale di via Araldi Erizzo, del segretario federale Matteo Salvini, che raccomandava l’alleanza con il centrodestra, come già accaduto in altre città. In tarda serata poi, un comunicato stampa a tre firme (Matteo Salvini, segretario federale; Stefano Borghesi, segretario nazionale; Mattia Capitanio, commissario provinciale) che motiva la decisione:

“Tremiladuecentoquaranta voti. Nove cremonesi su cento che hanno premiato il coraggio di Alessandro Zagni e dell’intera squadra. Quando la Lega Nord ha scelto di correre da sola lo ha fatto nella convinzione che alla città servisse un programma politico chiaro e innovativo, che facesse perno sulla sicurezza da garantire ai residenti, sulla lotta all’immigrazione clandestina e sull’incondizionata tutela dei cremonesi. Idee chiare, schiette quanto l’approccio che la Lega Nord ha avuto in campagna elettorale. Ora, chiuse le urne e con il ballottaggio alle porte, con la convinzione che il voto popolare abbia premiato la nostra scelta solitaria, è opportuno ragionare sul modello di città che bisognerà votare e scegliere. E i numeri, quelli usciti dagli scrutini, indirizzano il movimento in una direzione che magari è sofferta ma sicuramente “chiara”. I dodicimila voti del sindaco uscente, Oreste Perri, devono suonare come un campanello d’allarme, un avvertimento per l’intero centrodestra che lo ha sostenuto. Del resto a sinistra hanno raccolto cinquemila preferenze in più e il pericolo di lasciare il Comune in mano alla coalizione che vede Pd e Sel alleati per Galimberti è più che reale. Quindi, i cittadini hanno dato un segnale netto chiedendo discontinuità e più coraggio al vecchio sindaco, votando Lega o disertando le urne, il passo migliore che il movimento potrà fare in questo frangente è quello di apparentarsi con i partiti del centrodestra. Certo, una scelta non facile, ma di “opportunità politica” che supera – seppur in modo sofferto -per spirito di servizio e senso di responsabilità verso gli elettori di centrodestra, l’esito emerso nel primo confronto all’interno del direttivo cittadino.

L’apparentamento si farà mettendo in chiaro i punti del programma che per la Lega saranno prioritari e realmente irrinunciabili, rispetto a ruoli amministrativi che ad oggi non interessano: sicurezza, maggiore contrasto all’immigrazione clandestina e rispetto dei cremonesi prima di ogni altra cosa. Solo così, rilanciando l’alleanza sui programmi, si potrà pensare di non consegnare la città ad una sinistra che sarebbe devastante per Cremona e per la sua gente. A questo punto non ne faremo più una questione di nomi e cognomi, ma una radicale scelta di campo per il bene dell’intera comunità. La Lega Nord ha lottato come un leone. Ora dovrà tornare a fare campagna per arginare una sinistra pronta a dimenticarsi dei veri cremonesi”.

La svolta si preannuncia positiva per Perri, che alla conferenza stampa svoltasi nel tardo pomeriggio di mercoledì (prima della decisione leghista)  aveva ribadito quanto considerasse sbagliata quella frammentazione del centrodestra, auspicando un ripensamento da parte del Carroccio, ma ribadendo anche che “gli elettori, in ogni caso, finiranno per riconoscersi nell’area che li rappresenta. Credo che dalla condivisione di un percorso potrebbe nascere un accordo… Non penso che vogliano lasciare la città nelle mani della sinistra”.

Perri non ha risparmiato una stoccata al suo avversario. “Massimo rispetto per Galimberti, che reputo un ottimo candidato, che porta avanti valori importanti, come la famiglia… Tanto che non capisco come possa stare in quella coalizione, dove determinati valori invece non vengono condivisi. Mi piacerebbe sapere cosa farà quando gli chiederanno di istituire il registro delle unioni civili”. Il candidato del centrodestra ha voluto altresì ribadire che dal risultato poco brillante del primo turno bisogna prendere atto, ma anche ricordare come “guardando il risultato del Pd alle europee, si poteva pensare che avrebbero vinto al primo turno. Invece non lo ha fatto, e questa per noi è una vittoria. Galimberti ha inoltre dichiarato di non aver bisogno dei partiti, ma credo stia sbagliando a ragionare così. Il Pd oggi sta andando bene e, come ha detto recentemente Daniele Burgazzi, senza il Pd non si va da nessuna parte. Galimberti dovrebbe ricordarlo”.

Perri ha ribadito che in questi cinque anni la coalizione “ha lavorato molto, cambiando la città in meglio, facendo quanto non era stato fatto. Ora siamo pronti a lavorare per altri cinque anni. Abbiamo già le basi da cui partire, i progetti fatti. Una concretezza che ai nostri avversari forse manca. Ci sono diversi punti nel nostro programma, e sono cose a cui stiamo già lavorando e per cui abbiamo già gettato le basi. Il prossimo mandato, se vinceremo, sarà legato strettamente allo sviluppo della città, a partire dalla creazione di nuovi posti di lavoro. Il gruppo maschio ha deciso di investire dieci milioni su Cremona, raddoppiando l’azienda, e assumendo nuove persone. E lo ha fatto solo perchè il nostro Pgt consente a chi vuole investire qui di farlo in maniera vantaggiosa. Se non ci fosse stato questo strumento, avrebbe portato l’azienda in Polonia. E’ su questa strada che vogliamo continuare. Anche lo sviluppo del Polo tecnologico è una nostra priorità, e anche su questo siamo già partiti. Dopo cinque anni di amministrazione, siamo pronti a partire subito con tutto. Sarà fondamentale far conoscere Cremona e le sue potenzialità, permettendo che diventi una città appetibile per il turismo”.

L’appello di Perri va quindi alla cittadinanza. “A tutti quei cittadini moderati di credere in noi, e a chi non è andato a votare di scegliere di esercitare il proprio diritto”.

Tra il pubblico era presente anche Agostino Melega, che durante la campagna elettorale aveva sostenuto la candidatura di Zagni e che non ha nascosto la propria volontà di un apparentamento con la coalizione a sostegno di Perri, ribadendo però la necessità di una condivisione su alcuni punti programmatici.

Cosa farà allora il centrodestra in queste due settimane che mancano al ballottaggio? L’impegno, ribadisce Perri, sarà di “Andare a parlare con le persone, avvicinando chi non è andato a votare, ma anche coloro che hanno dato il proprio consenso a Galimberti. E soprattutto cercare di fondere quei gruppi che al primo turno hanno corso per conto proprio, ma che credo si possano identificare in un programma di centrodestra”. I primi passi sono già stati fatti. Non ci resta che aspettare il resto.

l.b.

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